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Tardelli urla ancora: 'De Laurentiis non ha niente da dire?'
Tardelli aggiunge: "E basta di dire che va tutto bene e che quello che è accaduto l'altra sera non ha nulla a che vedere con il calcio. La dinamica della sparatoria non è chiara e forse l'episodio è un regolamento di conti, ma è evidente che sono storie che nascono ai margini di un mondo che va completamente riformato. Ci vogliono leggi durissime. Io sono in Inghilterra, a Londra. Qui hanno sconfitto gli hooligans. Ieri sera parlavano degli italiani e ci dicevano ‘animali'. Non riuscivo a dargli torto. Dentro e fuori dall'Olimpico c'erano gli animali. E con gli animali selvatici non si è gentili. Non si tratta. Ci si difende".
È indignato? "Disgustato. Se mi passa il paragone, in Italia non si è trattato neanche con le Brigate Rosse. Come si possa scendere a patti con i capi della curva mi rimane incomprensibile".
Le autorità negano.
"Le autorità sanno perfettamente il tessuto sociale che è alla base di chi orchestra il gioco e detta le regole. Sanno cosa succede nelle curve. Vadano a prenderli. Liberino il calcio".
Come diceva Capello è prigioniero degli ultrà?
"Di un universo in cui il presidente di una delle più importanti società italiane permette al suo capitano, Hamsik, di andare a parlare con un ceffo che ha una maglietta che incita all'assassino di un poliziotto. Ma le sembra possibile? Ma De Laurentiis non ha niente da dire in merito? La verità è che in Italia nessuno fa niente. Non si muove una foglia. La politica prende le distanze, passano due ore e si ricomincia sempre da capo".
In tribuna c'era molta politica.
"Mi pare che il Presidente del Senato, Grasso, non abbia detto cose eclatanti né fatto la scelta giusta. Di fronte a quello scempio avrebbe dovuto andarsene immediatamente e si è mostrato debole. Scrivere che si sarebbe voluto essere altrove su un social network non equivale a lasciare la propria poltrona. Il teatro per marcare le distanze e dare l'esempio c'era. È mancato il coraggio".
Manca sempre?
"Sempre. Anni di ragionamenti sulla violenza negli stadi e poi siamo sempre a chiederci come fanno i petardi a superare i controlli. Sabato a Roma c'era un'atmosfera tremenda, un'insopportabile aria di ricatto. Ecco, il pallone è ricattato da persone che hanno interessi economici radicati. Bisogna iniziare a colpire quelli, togliere ai teppisti la base d'approvigionamento, reagire con l'esclusione alla radice. Altrimenti non se ne esce".