Talk Juve. Zoff a CM: 'Conte grintoso come il Trap. Scudetto 2006? A nessuno'
L'ospite di questa settima della rubrica Talk Juve è Dino Zoff, sei scudetti, due Coppe Italia e una Coppa Uefa da portiere della Juventus fra il 1972 e il 1983, più una Coppa Uefa e una Coppa Italia nel 1990 come allenatore dei bianconeri. L'ex ct della Nazionale, e capitano dell'Italia campione del Mondo del 1982, parla a Calciomercato.com della sfida di domenica al San Paolo fra la Juve e il Napoli (squadra nella quale Zoff ha militato fra il 1967 e il 1972), di Conte, Calciopoli e Del Piero.
Domenica c'è Napoli-Juventus. Che partita sarà?
"Una gara importante, perché ci darà la misura di questa Juve prima in classifica. Anche per il Napoli sarà importante, perché dopo la sconfitta di Catania non può più perdere altri punti rispetto al vertice della classifica".
Come definirebbe le squadre di Antonio Conte e Walter Mazzarri?
"La Juventus affronta ogni gara ad alto ritmo, giocando anche bene. Deve solo distribuire meglio il dispendio di energie nell'arco di una singola gara. Il Napoli è una squadra che si fa valere in contropiede, e se Cavani ritorna quello della scorsa stagione... ".
Lei ha giocato questa sfida con entrambe le maglie. Quali sono i match che le sono rimasti maggiormente impressi nella memoria?
"Quando giocavo nella Juve, mi ricordo il 2-1 con il famoso gol di Altafini, una vittoria che fu decisiva per vincere lo scudetto. Quando difendevo la porta del Napoli, mi ricordo un match nel quale successe di tutto, e arrivarono squalifiche pesanti per Panzanato, Salvadore e Sivori".
Parliamo di Conte. C'è qualche analogia fra l'attuale mister della Juve e Giovanni Trapattoni, che lei vide esordire sulla panchina bianconera nel 1976?
"Come grinta e come entusiasmo il paragone ci sta. Al di là di questo, vedo un Conte molto duttile e molto libero nel gestire le varie situazioni. Dimostra molta elasticità. Poi c'è anche il nuovo stadio, che ha aiutato ad alimentare l'entusiasmo della squadra e di tutto l'ambiente. In ogni caso, bisogna dire che per una società come la Juventus è doveroso essere a questi livelli".
Siamo a novembre, un mese che può risultare decisivo per Calciopoli. Ci saranno la sentenza del processo di Napoli e ci sarà l'esito del ricorso presentato dalla Juventus al Tnas. In tutta questa vicenda la società bianconera ha avuto prima un atteggiamento remissivo e ora, con Andrea Agnelli, battagliero. Cosa ne pensa?
"Non lo come stanno effettivamente le cose. Per come la vedo io, lo scudetto del 2006 non lo avrei dato a nessuno. Ricordiamoci che è stata la Juventus a dichiararsi colpevole, non io. Ma da parte di chi prese le decisioni in quel momento, non assegnare quel titolo sarebbe stata la cosa più di buon senso. Poi è evidente che nel corso degli anni sono emerse anche altre situazioni, che confermano come fosse giusto non assegnare quel titolo a nessuno".Chiudiamo con Del Piero. Come ha valutato l'annuncio di Andrea Agnelli sulla fine del rapporto fra Alex e la Juve a fine stagione?
"La dichiarazione di Agnelli mi è sembrata un po' prematura e forse sarebbe stato meglio farla in maniera congiunta con Del Piero. Per come ha reagito, Alex è stato un signore, come sempre".