Talk Juve. Lippi a CM: 'Conte trascinatore. Pirlo faro come Sousa'
Nel giorno dell'inagurazione dello Juventus Stadium è stato salutato dai tifosi della Juventus con un'ovazione, un tributo dovuto al tecnico che sulla panchina bianconera ha vinto tutto. Poi, nelle settimane successive, la Juventus di Antonio Conte è stata più volte paragonata alla sua prima Juve, quella vincente del 1994-95. Ora Marcello Lippi parla di questo paragone, e non solo di questo, in esclusiva per Calciomercato.com.
In questo periodo si sprecano paragoni fra la Juve di Conte e la sua prima Juventus. C'è davvero qualche analogia?
"Sì, il paragone ci sta se pensiamo all'entusiasmo e alla grande voglia, che erano una caratteristica di quella squadra e che sembrano esserlo anche di questa. Conte era un trascinatore già in campo, ora è stato molto bravo a trasmettere il suo spirito al gruppo. Ma questa Juventus non mi sembra solo grinta, è anche organizzazione di gioco e valori tecnici. Senza questi elementi, la grinta da sola non basta".
Anche allora, come adesso, la Juve arrivava da qualche anno senza vittorie importanti...
"Sì, ma l'analogia principale è che allora come oggi non c'era una squadra strafavorita per lo scudetto. Oggi non c'è, per dire, quell'Inter che fino a due anni fa dominava il torneo. Nel 1994-95 c'eravamo noi, il Milan, il Parma, la Lazio. C'era un gruppo di squadre che potevano giocarsi il titolo, e dopo un inizio equilibrato alla fine il duello scudetto fu tra noi e il Parma. Ora ci sono Milan, Inter, Juve, Napoli... Anche quest'anno vedo un gruppo di squadre tutte in grado di lottare per il titolo".
Anche a centrocampo forse si può trovare un'analogia fra la sua prima Juve e quella di Conte: nel 1994-95 la squadra trovò in Paulo Sousa il regista che mancava da qualche anno. Oggi lo stesso ruolo spetta ad Andrea Pirlo...
"Il paragone ci sta. Sousa in quella stagione era il punto di riferimento del nostro centrocampo, come Pirlo lo è in questa Juventus. Andrea è ancora uno fra i migliori centrocampisti del mondo e lo sta dimostrando".
Pirlo è ancora un faro anche in Nazionale. Un anno dopo Sudafrica 2010, come vede il lavoro svolto da Cesare Prandelli?
"Molto bene, vedo un bellissimo spirito. Uno spirito di gruppo che mi ricorda quello dell'Italia del biennio che portò alla vittoria dei Mondiali nel 2006".
Dopo l'ultima partita della Nazionale hanno fatto discutere le parole di Antonio Cassano, che si è detto un po' stanco del calcio. La stessa cosa, più o meno, l'aveva detta qualche giorno prima anche Zlatan Ibrahimovic. Cosa pensa di questi sfoghi?
"Non conosco bene le situazioni e per questo non voglio entrare nel merito. Vicino a questi calciatori ci sono delle persone che lavorano con loro e che sicuramente sapranno cosa fare e cosa dirgli. Sul'argomento ho letto le parole di Prandelli, che condivido".
Un altro caso che sta facendo discutere è l'eventuale ritorno di Eto'o all'Inter. Cosa vede questa situazione?
"E' difficile entrare nella psicologia di una situazione del genere. Credo che questa presunta volontà di Eto'o di tornare possa nascere dal forte legame di amicizia che si è instaurato con la società Inter e con l'ambiente nerazzurro. Magari in un momento di inattività vorrebbe tornare a dare una mano alla squadra, anche se credo che nei momenti di sosta per un calciatore l'ideale sia staccare la spina e riposarsi. Se si farà, sarà per il forte legame fra lui e l'Inter".
In conclusione, chiediamo a Lippi se ci sono novità per quanto riguarda un suo ritorno in panchina. La risposta è un cortese "Arrivederci!", che in realtà ci fa pensare che qualcosa stia per succedere...