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    Svolta in Medio Oriente: patto storico fra Israele ed EAU per la gioia di Trump. L'obiettivo è contrastare Iran e Turchia

    Svolta in Medio Oriente: patto storico fra Israele ed EAU per la gioia di Trump. L'obiettivo è contrastare Iran e Turchia

    “Enorme svolta!”, così Donald Trump definisce l’accordo di normalizzazione dei rapporti firmato da Israele ed Emirati Arabi Uniti. L’annuncio di Trump arriva tramite l’account Twitter del presidente americano che brucia sul tempo il collega israeliano Benjamin Netanyahu. Bibi (nomignolo con cui molti chiamano Netanyahu) aveva lasciato improvvisamente la riunione in corso per l’emergenza Covid, dichiarando che si trattava di una questione di “Valore nazionale”.

    Ma più che di accordo, in questo momento si parla di un’intesa volta a normalizzare le relazioni tra i paesi dell’area mediorientale. A far capire che si tratta di un patto in cui l’accordo ancora di fatto manca, sono le diverse dichiarazioni delle due parti. Israele infatti dovrebbe rinunciare all’annessione di alcune zone della Cisgiordania ma Netanyahu e Trump parlano solo di una sospensione momentanea. Le fazioni palestinesi intanto fanno quadrato tra loro e unite dichiarano, che l’intesa “Premia l’occupazione israeliana”. Ma gli accordi, in realtà, sembrano mirare ad una politica di contrasto all’espansione iraniana. Emirati, l’Arabia Saudita, l’Oman, il Qatar sono i paesi che hanno riallacciato i rapporti con Israele e l’impressione è quella che non saranno gli unici. La preoccupazione comune da parte dei regni sunniti del Golfo è proprio la minaccia espansionistica sciita. Simbolicamente, l’accordo è storico perché tra Israele e i paesi dell’area ci saranno rapporti diplomatici, ambasciate aperte, voli di linea, ecc.

    Allargando però l’orizzonte degli eventi è possibile scorgere il vero obbiettivo dei paesi coinvolti. Iran e Turchia sono le priorità dei paesi del Golfo. Intervistato dal Corriere della Sera, il politologo Vali Nasr ha detto: “Nel Golfo c’è ansia per il ritiro americano dal Medioriente e la possibile sconfitta di Trump. Gli Usa tratteranno ancora con Teheran”. Poi c’è il problema Turchia: “Gli Emirati affrontano la Turchia in Libia, la vedono vicina al Qatar, presente in Libano, un attore regionale sempre più importante”. Nasr traccia così i contorni di uno scacchiere geopolitico complesso, come sempre è stato quello mediorientale. Trump e Netanyahu segnano una vittoria diplomatica di cui avevano ambedue bisogno. Netanyahu per distrarre l’opinione pubblica dalle accuse di corruzione e Trump per spendere un gettone di politica internazionale nella campagna elettorale per le presidenziali che si è appena aperta.

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