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    Suso: 'Mi voleva l'Inter, ma il Milan non mi vende nemmeno per 80 milioni'

    Suso: 'Mi voleva l'Inter, ma il Milan non mi vende nemmeno per 80 milioni'

    Suso, fresco di prima convocazione con la nazionale spagnola, ha rilasciato una lunga intervista a Marca nella quale ha commentato le voci di mercato che lo hanno visto protagonista, su tutte quella che lo voleva nel mirino dell'Inter di Luciano Spalletti: ''E' normale che i club del paese dove giochi ti conoscano meglio. E' vero che Inter, Napoli e Roma mi hanno cercato, ma il Milan non ha intenzione di vendermi. Non ero sul mercato, né per 25, né per 30, né per 80 milioni. Questo è un altro motivo per cui essere contento, sapere che il club conta su di te''.

    RINNOVO - ''Avevamo parlato con Galliani, quando ancora c'era Berlusconi e c'era un accordo, ma volevamo trovarlo con i nuovi acquirenti dopo il loro arrivo. Abbiamo parlato e qualche giorno fa c'è stato un incontro e tutto sta andando nella giusta direzione''.

    SCUDETTO - ''Penso che sia molto difficile puntare da subito alla vittoria in campionato. Non dobbiamo guardare a quello, perché lo scorso anno ci siamo qualificati in Europa League. L'obiettivo è entrare in Champions. Juve e Napoli sono due squadre molto forti, ma anche qui le cose stanno cambiando. Quando sono arrivato non c'era molto entusiasmo. Montella è stato bravo su questo aspetto. Ci ha dato uno stile di gioco poco italiano. Gli piace far partire l'azione dalla difesa. L'altro giorno abbiamo subito gol perché abbiamo giocato palla con il portiere. Queste cose non lo infastidiscono, anzi''.

    BONUCCI - ''Ho visto da subito che è un leader, ha tanta esperienza. Ha vinto quasi tutto con la Juventus per molti anni. Questa esperienza per un gruppo giovane come il nostro è molto importante''.

    DONNARUMMA -
    ''Sarà il migliore portiere al mondo. Ogni mattina in allenamento arriva e fa il suo lavoro, niente lo turba. Quello che gli viene detto, lui lo fa. Continuando su questa linea può farcela. Quando ci alleniamo sui tiri in allenamento mi accordo di quanto è grande quando allarga le braccia, occupa mezza porta. Se non tiri molto bene non riesci a segnare''.

    NAZIONALE - ''Le prime sensazioni sono molto buone. All'inizio ero un po' nervoso perché sono al cospetto di grandi giocatori con i quali ho sempre sognato di giocare, i problemi di nervi, però, li ho superati il primo giorno''.

    POSIZIONE - ''Mi sento bene in tutti i ruoli: sono a mio agio sia giocando sull'esterno che più internamente. Con Monetlla ho tante libertà, ma mi sento bene ovunque. Penso di essere adatto al modo di giocare della Spagna: sono stato in Italia e Inghilterra, ma il mio modo di giocare è spagnolo''.

    SFIDA ALL'ITALIA - ''E' una nazionale forte, difende molto bene e tatticamente sono molto preparati. L'allenatore è adatto al loro stile, sicuramente si chiuderanno tanto e proveranno a ripartire. Noi dobbiamo essere pazienti e sicuri, perché sono una squadra molto pericolosa''.

    BUFFON - ''E' un grandissimo portiere, ma prima di riuscire a fargli gol bisogna superare la difesa che ha davanti''.

    REAL MADRID - ''Ero venuto a visitare le strutture ed ero veramente vicino ai blancos, ma poi mi chiamò il Liverpool e ho scelto di andare in Inghilterra. Volevo provare una nuova esperienza e giocare in Premier. Il giorno dopo i Reds chiusero il mio acquisto''.


    LIVERPOOL - ''Ero molto giovane e in un paese lontano con una lingua diversa ed è stata dura, anche se grazie a Benitez c'erano tanti spagnoli. Io però ero un po' perso, ma ora sono cresciuto''.

    MILANO - ''Dopo la parentesi al Liverpool ero ferito, ma il Milan mi ha chiamato per dirmi che mi volevano a costo zero. Con i Reds c'erano problemi sul rinnovo e ho deciso di non aspettare nemmeno giugno e mi sono trasferito in Italia. Galliani mi ha chiamato e ho chiesto a Rodgers di andare via. Anche a Milano, però, non è iniziata bene. Ho avuto problemi fisici e sono finito spesso in panchina, poi sono andato in prestito al Genoa e da lì ho trovato la giusta continuità. Il merito è di Gasperini, che utilizzava un modulo molto vantaggioso per me''. 

       
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