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    Superlega, la Corte di Giustizia Europea nega la procedura d'urgenza: il caso non si chiude, i tempi si allungano

    Superlega, la Corte di Giustizia Europea nega la procedura d'urgenza: il caso non si chiude, i tempi si allungano

    Il capitolo Superlega non si chiuderà in tempi brevi, anzi le procedure legali rischiano concretamente di sforare non solo la stagione 2021/22, ma anche quella successiva. Il motivo? La Corte di Giustizia Europea ancora non si è pronunciata e, per di più, non ha e non avrà alcuna voglia di farlo.

    Finora si è esposto più volte il Tribunale Commerciale di Madrid che però ha bisogno proprio della Corte di Giustizia Europea per far valere la propria legittimità anche in altri stati membri dell'Unione Europea e addirittura per stati extra-UE come Svizzera e Inghilterra. Come riportano i media in Belgio, dal Lussemburgo la Corte di Giustizia Europea ha negato la “domanda di procedura d'urgenza accelerata” che puntava a ottenere una risposta entro otto-dieci mesi.

    Da qui passerà quindi la nuova partita fra Uefa e Superlega con i tempi che si allungano e che spostano, almeno per ora e solo in piccola parte, la bilancia a favore della federcalcio europea. Finché la Corte di Giustizia Europea non si pronuncerà, infatti, non ci potrà essere un vero e proprio via libera alla partenza del progetto Superlega che non è morto, ma è rimasto congelato e lo resterà ancora per un po'.

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