Superlega europea: perché ora si può
Succede infatti che il basket europeo sia spaccato già dal 2001, allorché l’Unione delle Leghe Europee del Basket (ULEB) diede vita alla propria Eurolega, in contrapposizione alle competizioni europee per club organizzate dalla Fiba. Uno smacco dal quale la federazione internazionale ha stentato a riprendersi, e che anche dopo essere stato sanato con soluzioni di compromesso non ha mai cessato di minare i rapporti fra le parti. E infatti il conflitto è riesploso dopo la proposta di riorganizzazione delle coppe europee per club avanzata da Fiba Europe. Il cui rifiuto da parte delle leghe e dei club più ricchi ha provocato una reazione molto dura da parte della confederazione europea del basket: con tanto di minacce d’esclusione dalle ogni competizione internazionale per le federazioni nazionali che non si oppongano alle manifestazioni dell’Eurolega. E per inciso, in tutto questo bailamme rimane imbarazzante il ruolo pilatesco della FIP governata da Gianni Petrucci; il quale, anziché andarsene in pensione dopo aver esaurito l’esperienza da presidente del Coni e non essere stato capace di fare eleggere come successore il suo delfino Gabriele Pagnozzi, ha voluto a tutti i costi rimanere in pista facendosi eleggere a capo del basket italiano.
Contro queste forzature di Fiba Europe, l’Euroleague ha presentato ricorso sia presso il Tribunale regionale di Monaco di Baviera che presso la Commissione Europea. E dalla Germania è giunto un verdetto che premia le leghe e boccia sonoramente Fiba Europe. Che dal canto suo tace. Sul sito web dell’organizzazione, l’ultima notizia è datata 15 maggio e riguarda proprio la discussione interna al Comitato Esecutivo relativamente al conflitto. Chissà se e quando riprenderanno la parola.
Come si diceva all’inizio, questa è una sentenza che riguarda il basket ma interessa anche il calcio. Che in Europa si confronta da tempo con la prospettiva della Superlega, una manifestazione auto-organizzata dai club più ricchi e potenti, e adesso si vede offrire un’importante sponda giurisprudenziale. L’argomento dell’abuso di posizione dominante, da usare contro le confederazioni organizzatrici delle competizioni internazionali, si è rivelato arma vincente. E sarà anche vero che nel caso di Fiba Europe l’abuso punito ha avuto a che fare con un comportamento autoritario ai limiti del vessatorio. Ma il precedente rimane. E si può star certi che da giovedì scorso Uefa e Fifa abbiano qualche motivo in più d’inquietudine.
@pippoevai