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    Osimhen è diventato un top player: questo Napoli è da scudetto

    Osimhen è diventato un top player: questo Napoli è da scudetto

    • Giovanni Annunziata
    Il Napoli torna a vincere davanti al proprio pubblico. Il successo al Maradona mancava da quasi due mesi, l'ultima volta il 23 gennaio nel derby campano contro la Salernitana. Spalletti ha mosso le pedine giuste dopo un primo tempo in vantaggio ma la rimonta azzurra porta chiaramente un nome e un cognome: Victor Osimhen. L'attaccante nigeriano con la sua solita fame agonistica è riuscito a mettere la freccia del sorpasso realizzando la doppietta decisiva. Per qualche ora il Napoli ha riassaporato il gusto della vetta, prima che il Milan uscisse vittorioso dalla trasferta di Cagliari. Il primo posto è ancora a tre punti di distanza, ma ci sono otto finali tutte da giocare. L'arma in più a disposizione di Spalletti non può che essere Osimhen, l'uomo mascherato incaricato di trascinare il Napoli.

    OSIGOL - C'è un Napoli senza Osimhen e un altro con Osimhen in campo. Lo si può notare immediatamente dai numeri collettivi: con lui quest’anno in campionato sono arrivate 14 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte, ovvero 46 punti in 20 partite. In sua assenza solo 5 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte, cioè 17 punti in 10 gare. C’è una bella differenza di media punti, passando dal 2,3 punti a partita nel primo caso a 1,7 nel secondo. Anche dal punto di vista personale ha fatto un balzo in avanti rispetto ai suoi precedenti. L’anno scorso, al suo primo anno in Italia (sempre colpito da infortuni e Covid) non superava i 10 gol in campionato in circa 1570 minuti disputati (un gol ogni 157’). In Ligue 1, nel 2019/20, quando indossava la maglia del Lille, segnava 13 gol in 2290 minuti circa (un gol ogni 176’). Oggi, come detto, è migliorato nei numeri: con la doppietta rifilata all’Udinese sono 11 le marcature in campionato per 1460’ circa (un gol ogni 132’). E c’è da considerare il mese di assestamento post infortunio a gennaio, la necessità di abituarsi alla maschera protettiva. Osimhen, infatti, ha ripreso a segnare solo il 6 febbraio contro il Venezia, quasi quattro mesi dopo il suo ultimo sigillo, che c’è stato il 17 ottobre contro il Toro.
     
    IL RAMMARICO – C’è gran dispiacere in casa Napoli per quel lungo periodo di stop che ha dovuto affrontare. Soprattutto in un mese che si è rivelato quasi fatale. A dicembre, senza Osimhen, il Napoli ha faticato a trovare il gol e soprattutto la vittoria. Qualche punto in più sarebbe sicuramente potuto arrivare, vengono in mente partite come contro l’Empoli e lo Spezia, dove mancava giusto la finalizzazione e invece sono emersi due ko interni pesanti. La situazione di classifica sarebbe stata differente.

    IMPRESCINDIBILE – Ora Osimhen c’è, Spalletti non può rinunciare al suo numero 9. È cresciuto tanto dall’inizio di questa stagione rendendosi quasi sempre decisivo. Oltre ad essere prezioso nella profondità, nel dare una soluzione nel lungo e nel creare spazi per i compagni, è migliorato nel gioco aereo facendo del colpo di testa un’arma letale. Nessuno meglio di lui in questo fondamentale nella Serie A 2021/22, 5 i gol nel gioco aereo. Il suo valore non è solo nei gol e nel creare spazi, ma si ritrova anche nelle altre marcature del Napoli. Ha infatti conquistato tre calci di rigore fin qui. Ormai è facile parlare di un trascinatore, perché nei punti del Napoli c’è gran parte del suo zampino: Osimhen è stato protagonista indiscusso nelle vittorie con Udinese, Sampdoria, Cagliari, Bologna, Torino, Venezia, Verona e Udinese tra gol e rigori procurati, allo stesso modo nei pareggi con Inter e Cagliari (gara di ritorno).
     
    FINO ALLA FINE – La forza del Napoli è chiaramente nel suo centravanti. Osimhen vuole scrivere la storia, vuole con tutte le sue forze lo scudetto e lo dichiara apertamente, senza nascondersi. Da qui alla conclusione del campionato ci saranno tutte finali, in cui gli azzurri non dovranno commettere passi falsi sperando allo stesso tempo che Milan e Inter inciampino lungo il percorso. Intanto andrà superato un grosso ostacolo dopo la sosta, un ostacolo chiamato Atalanta. L’uomo del momento, quello più atteso, non ci sarà: Osimhen era diffidato e con l’Udinese ha rimediato un’ammonizione (più che dubbia) che porterà così alla squalifica. Il Napoli dovrà stringere i denti e riuscire a tornare da Bergamo con altri tre punti in tasca. Osimhen non potrà dare il suo apporto in campo, dovrà sostenere i compagni da fuori. Nel frattempo avrà modo di ricaricare le batterie, per un finale in cui servirà una riserva di energia da scudetto.

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