Getty Images
Osimhen è diventato un top player: questo Napoli è da scudetto
OSIGOL - C'è un Napoli senza Osimhen e un altro con Osimhen in campo. Lo si può notare immediatamente dai numeri collettivi: con lui quest’anno in campionato sono arrivate 14 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte, ovvero 46 punti in 20 partite. In sua assenza solo 5 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte, cioè 17 punti in 10 gare. C’è una bella differenza di media punti, passando dal 2,3 punti a partita nel primo caso a 1,7 nel secondo. Anche dal punto di vista personale ha fatto un balzo in avanti rispetto ai suoi precedenti. L’anno scorso, al suo primo anno in Italia (sempre colpito da infortuni e Covid) non superava i 10 gol in campionato in circa 1570 minuti disputati (un gol ogni 157’). In Ligue 1, nel 2019/20, quando indossava la maglia del Lille, segnava 13 gol in 2290 minuti circa (un gol ogni 176’). Oggi, come detto, è migliorato nei numeri: con la doppietta rifilata all’Udinese sono 11 le marcature in campionato per 1460’ circa (un gol ogni 132’). E c’è da considerare il mese di assestamento post infortunio a gennaio, la necessità di abituarsi alla maschera protettiva. Osimhen, infatti, ha ripreso a segnare solo il 6 febbraio contro il Venezia, quasi quattro mesi dopo il suo ultimo sigillo, che c’è stato il 17 ottobre contro il Toro.
IL RAMMARICO – C’è gran dispiacere in casa Napoli per quel lungo periodo di stop che ha dovuto affrontare. Soprattutto in un mese che si è rivelato quasi fatale. A dicembre, senza Osimhen, il Napoli ha faticato a trovare il gol e soprattutto la vittoria. Qualche punto in più sarebbe sicuramente potuto arrivare, vengono in mente partite come contro l’Empoli e lo Spezia, dove mancava giusto la finalizzazione e invece sono emersi due ko interni pesanti. La situazione di classifica sarebbe stata differente.
IMPRESCINDIBILE – Ora Osimhen c’è, Spalletti non può rinunciare al suo numero 9. È cresciuto tanto dall’inizio di questa stagione rendendosi quasi sempre decisivo. Oltre ad essere prezioso nella profondità, nel dare una soluzione nel lungo e nel creare spazi per i compagni, è migliorato nel gioco aereo facendo del colpo di testa un’arma letale. Nessuno meglio di lui in questo fondamentale nella Serie A 2021/22, 5 i gol nel gioco aereo. Il suo valore non è solo nei gol e nel creare spazi, ma si ritrova anche nelle altre marcature del Napoli. Ha infatti conquistato tre calci di rigore fin qui. Ormai è facile parlare di un trascinatore, perché nei punti del Napoli c’è gran parte del suo zampino: Osimhen è stato protagonista indiscusso nelle vittorie con Udinese, Sampdoria, Cagliari, Bologna, Torino, Venezia, Verona e Udinese tra gol e rigori procurati, allo stesso modo nei pareggi con Inter e Cagliari (gara di ritorno).
FINO ALLA FINE – La forza del Napoli è chiaramente nel suo centravanti. Osimhen vuole scrivere la storia, vuole con tutte le sue forze lo scudetto e lo dichiara apertamente, senza nascondersi. Da qui alla conclusione del campionato ci saranno tutte finali, in cui gli azzurri non dovranno commettere passi falsi sperando allo stesso tempo che Milan e Inter inciampino lungo il percorso. Intanto andrà superato un grosso ostacolo dopo la sosta, un ostacolo chiamato Atalanta. L’uomo del momento, quello più atteso, non ci sarà: Osimhen era diffidato e con l’Udinese ha rimediato un’ammonizione (più che dubbia) che porterà così alla squalifica. Il Napoli dovrà stringere i denti e riuscire a tornare da Bergamo con altri tre punti in tasca. Osimhen non potrà dare il suo apporto in campo, dovrà sostenere i compagni da fuori. Nel frattempo avrà modo di ricaricare le batterie, per un finale in cui servirà una riserva di energia da scudetto.