AFP via Getty Images

Stupri e omertà nello sport: quel lungo silenzio da abbattere
Oggi Sarah Abitbol è una signora che compirà 45 anni il prossimo 8 giugno, è madre di una figlia (Stella, 9 anni, nata dal matrimonio con Jean-Louis Lacaille), ma si porta dentro un peso impossibile da eliminare. Doveva almeno parlarne, scacciare i fantasmi, per cominciare a vivere una vita che abbia una parvenza di normalità. Per questo ha deciso di scrivere il libro. Lo abbiamo letto durante il fine settimana. E possiamo dire soltanto che fa malissimo. Sconvolge, scuote, lascia un'amarezza irriducibile. Perché parla di un trauma destinato a rimanere per tutta la vita.
E soprattutto parla di lui, l'allenatore così stimato in Francia e così potente all'interno della federazione. L'uomo di cui i genitori di Sarah (ma non soltanto quelli di Sarah) si erano fidati, tanto grati che la figliola avesse questa opportunità. Nel libro l'ex campionessa, con riverenza colma di rabbia, continua a dargli del voi chiamandolo Monsieur O. Ma la sua identità è nota. Si tratta di Gilles Beyer, già in precedenza al centro di altre e analoghe accuse. Chiamato a rispondere su quanto Sarah Abitbol scrive nel libro, Beyer ammette di avere tenuto dei “comportamenti non appropriati” e se ne scusa. Per sua fortuna, e purtroppo contro il senso di giustizia di tutti noi, quei fatti sono accaduti nel 1990. Dunque sono prescritti.
A creare turbamento è non soltanto ciò che Sarah Abitbol scrive nel libro, ma anche quanto emerge dal lungo reportage pubblicato dal Nouvel Observateur nel numero ancora in edicola. Lo firma Emmanuelle Anizon, la giornalista che con grande sensibilità ha aiutato Sarah a scrivere il libro. Ne emerge uno sconcertante sistema di omertà che nel corso dei decenni ha coperto abusi di ogni tipo, commessi non soltanto da Beyer. Ciò che richiama alle proprie responsabilità il potentissimo presidente federale Didier Gailhaguet. Giusto per oggi Gailhaguet è stato convocato dalla ministra dello Sport, Roxana Maracineanu. Attendiamo fiduciosi che si faccia da parte. E che non si limiti a questo. È anche per denunciare questa condizione di sistema che Sarah Abitbol ha deciso di scrivere il libro e sottoporsi a un tour di interviste. Troppe altre ragazze hanno sofferto e continuano a soffrire di abusi sessuali. Questo inferno va fermato.
@pippoevai