Mistero Buffon:| Storari 'Titolare a vita'
Mistero Gigi: non si allena, è il mal di schiena? Il titolare è irritato con Storari, e deve restare fuori per precauzione.
Storari: "Penso da titolare. Se la Juve vuole, firmo a vita".
Il portiere bianconero: "Dopo la vittoria di Roma ero euforico e ho detto cose che si prestavano alle peggiori interpretazioni, ma non volevo offendere nessuno. Con Del Neri mi sono già chiarito, con Buffon no».
(Gazzetta dello Sport)
"Colpa dell'adrenalina". Ma Del Neri e Buffon si arrabbiano.
Quelle uscite di Storari che non piacciono alla Juve.
Se Gigi Buffon non fosse ammaccato, domenica contro il Genoa Marco Storari tornerebbe in panchina, perché non basta una partita da fenomeno per sovvertire le gerarchie, che ogni squadra ha. Così, almeno, la pensa Gigi Del Neri. E ci tornerebbe pure in castigo, per le parole sparate subito dopo la vittoria di Roma, con i piedi ancora sul prato, che non sono piaciute, diciamo, a tecnico e Juve. Conviene ripescarle, altrimenti la memoria s'annacqua, e così il loro potenziale dinamitardo: «Deciderà il mister - aveva detto Storari tutto d'un fiato - io faccio di tutto per giocare, solo un cieco non vedrebbe quello che sto facendo e spero che il mister non sia cieco».
Il peggior tutto della serata, pur con l'attenuante del momento, ancora in pieno furore agonistico, si suppone. Da antico frequentatore di campi, e già dotato di occhiali, Del Neri aveva ribattuto pacato, ma non per questo meno deciso: «Non sono un cieco, ma davanti ha un campione del mondo come Buffon. Lo ringrazio tanto per oggi e spero che resti con noi, anche senza giocare». Lontano da microfoni e telecamere, però, l'allenatore bianconero era comprensibilmente furente con il suo portiere: dall'inizio del suo cammino juventino, Del Neri ha voluto compattare il gruppo, e lo spogliatoio, e non permette che qualcuno gli apra crepe.
Del resto, il tecnico ha sempre lucidato le qualità di Storari, difendendolo, semmai per eccesso. A dicembre, addirittura, era stato accusato di lesa maestà nei confronti di Buffon: «Qui alla Juve non c'è nulla di dovuto disse Del Neri - a nessuno. Partono tutti alla pari e gioca chi merita. Un discorso che vale per tutti: Buffon, Del Piero, Motta, Sorensen e Amauri». Aveva insomma messo in bilico il posto di portiere, che alla Juve era decennale proprietà di Buffon. Pure in modo spiccio: «Buffon giocherà se dimostrerà di essere il migliore del mondo. Ma lasciare fuori Storari per come sta giocando è difficile».
Più stima di così, avrebbe dovuto edificargli una statua. Per questo, s'è arrabbiato dopo lo sfogo di Storari. Con cui ha parlato, ribadendo che parole del genere non sono esattamente cemento, men che meno in un momento come questo. Storari, in un certo senso, s'è giustificato: colpa dell'adrenalina, visto che la partita era finita da pochi secondi. E quel cieco, era solo un'iperbole, per dire: ehi mister, ci sono anch'io, e sono in grande forma. Il problema è che Storari non s'è parlato con Buffon, e forse il gesto sarebbe stato apprezzato: in fondo, messa giù così, la frase del cieco non era il massimo dell'eleganza verso il compagno. Tra i due, invece, zero confronto. Per questo, ieri Gigi era piuttosto incavolato, e mica solo per il dolore alla schiena che l'ha costretto ancora a lavorare in palestra. Sarà legittima concorrenza, ma tra i due non c'è mai stata grande affinità. Inutile raccontare favole.
Basta sfogliare i mesi precedenti. Storari, in versione autunnale: «A me sembra impossibile non essere in Nazionale. La storia dice che se i portieri di Juve, Milan o Inter non sono stranieri e giocano bene finiscono in azzurro perché hanno esperienza e conoscono il peso di certe maglie. I 33 anni non possono essere un problema, quello del portiere è un ruolo particolare. Viviano, Mirante e Sirigu tra qualche anno saranno tra i più bravi del mondo, ma ora hanno poca esperienza». Lo riferirono a Buffon, e questa fu la risposta: «Storari merita la Nazionale? Sì, come anche altri». La meritava, perché stava parando alla grande, come domenica all'Olimpico, con una partita strepitosa. L'unico gol, se l'è fatto da solo, dopo.