Juvemania: passaggio di consegne Storari-Buffon
Gianluigi Buffon e Marco Storari. Uno è stato eletto come 'miglior portiere del Mondo dell'ultimo decennio' dall'Istituto internazionale di storia e statistica del calcio. L'altro ha conosciuto le luci della ribalta in età avanzata, facendosi apprezzare prima nel Messina poi nel Milan, per poi esplodere l'anno scorso con la maglia della Sampdoria (strepitoso il girone di ritorno). Infine la consacrazione con la Juventus. Sei mesi senza sentire pressioni nonostante l'ombra di Buffon, mai fatto rimpiangere, fermo ai box per colpa dell'operazione alla schiena. Poi, con il rientro di 'Super-Gigi' a gennaio, è stato costretto a mettersi da parte senza mugugnare. Fino a ieri sera quando, 'grazie' ad un attacco di tonsillite che ha costretto il numero uno a guardarsi la vittoria della sua Juve in albergo, l'ex doriano ha avuto la sua grande occasione per tornare sulla cresta dell'onda e dimostrare di essere molto più di un vice.
Con tre miracoli, uno ogni quarto d'ora, Storari ha tenuto a galla la Signora nel primo tempo e le ha permesso di portare a casa tre punti importanti contro la Roma nella ripresa. Una vittoria che rilancia le speranze della Juve in chiave europea. Prima su Vucinic, poi su un tiro al volo di Totti impossibile da respingere, ed infine su De Rossi. Tre super-parate per urlare a squarciagola a tecnico e società: 'Presente!'. Della serie: 'Se lui dovesse andare via, io ci sono. E sono in grado di non farlo rimpiangere'. Oltretutto le sue dichiarazioni nel dopo-gara sono state al vetriolo: 'Soltanto un cieco può non accorgersi di quanto di buono ho fatto finora'. Una stilettata a Del Neri, che lo ha messo troppo presto in naftalina, alla dirigenza, ma soprattutto al suo collega dal curriculum straordinario.
Pensare di rubare il posto al miglior portiere del decennio era soltanto una chimera. Ma da ieri sera potrebbe diventare realtà. Contro il Genoa, domenica all'ora di pranzo, Storari meriterebbe la riconferma da titolare. Il suo blasonato collega, dopo otto mesi di inattività tra sala operatoria e recupero, è scarico. Non è più il super-portiere dell'anno prima. D'altronde anche lui è un essere umano. Ma ora sorge un dubbio. I maligni hanno pensato ad un infortunio diplomatico contro quella che il prossimo anno potrebbe diventare la sua nuova squadra. Non è un segreto l'interesse del neo-patron americano Di Benedetto nei confronti del numero uno della Juventus e della Nazionale. Ma sull'integrità del portierone c'è poco da dubitare. Lui fu il primo, insieme a Del Piero, che nel 2006 disse: 'Resto a Torino anche in serie B'. Dunque solo perfidia nei suoi confronti. Ma Storari ha messo una pulce grossa come una casa nelle orecchie di corso Galileo Ferraris.
Oltre a non averlo mai fatto rimpiangere, l'ex doriano con la Roma ha dimostrato di essere in una condizione strepitosa nonostante abbia giocato soltanto 180 minuti contro Bologna e Roma (Coppa Italia) negli ultimi tre mesi. I due sono praticamente coetanei. Hanno un solo anno di differenza. Gigi è nato il 28 gennaio 1978, Marco il 7 gennaio 1977. E la Juve potrebbe dare ascolto alla pulce e farsi ingolosire dalla faccenda . D'altronde Buffon è il giocatore che ha più mercato di tutti, quello con più estimatori sparsi in giro per il Mondo. Oltretutto la sua quotazione è ancora medio-alta. La Signora potrebbe decidere di lasciarlo andare per reinvestire i milioni di euro ricavati dalla cessione sul mercato estivo e tenersi Storari, che potrebbe eventualmente fare da chioccia a un Marchetti qualunque. Oltretutto il suo ingaggio è il più elevato della rosa (sei milioni) ed è uno dei problemi che la Juve cercherà di affrontare con lui a fine stagione. Con uno Storari così, la Juve potrebbe anche decidere di cambiare rotta. Dipenderà dall'offerta, certo. Ma quel che più conta è stata la prestazione dell'ex portiere della Sampdoria, che ha fatto capire alla Signora che lui c'è.