Stirpe: 'Non solo Huijsen, Juve voglio tutti i tuoi giovani. Rapporto ampio, sono un modello'
- 53
LA COPPA - "Se ho festeggiato? Ancora adesso non mi sto rendendo ben conto di quanto sia successo. Devo ancora focalizzare bene, anche perché la giornata è stata una crescendo di esposizione mediatica. Ma certo è stata una grande, grandissima emozione: ero allo stadio, a Napoli, e mi sono emozionato. E, me lo lasci dire, ho provato orgoglio".
SALVEZZA - "Ma ora dobbiamo mantenere la consapevolezza che il nostro obiettivo resta sempre la salvezza, impresa tutt’altro che semplice perché la seconda parte di stagione presenta maggiori difficoltà".
CAMBIATO PROGETTO - "Sì, abbiamo cambiato la filosofia di approccio alla Serie A. Prima eravamo più tradizionali muovendoci come gli altri che però potevano contare su maggiori tradizioni, esperienza e magari risorse: un approccio che nelle due occasioni non ha però funzionato. Questa volta invece abbiamo avviato un progetto che puntasse di più sui giovani e che poggia su tre pilastri. Il primo è costituito da un gruppo ristretto di giocatori esperti e affidabili che sappiano trasmettere il bagaglio giusto ai ragazzi. Il secondo da un gruppo di giovani nostri da valorizzare. Il terzo, infine, è il più innovativo e consiste nel conquistare credibilità verso i grandi club che vedano nel Frosinone il luogo ideale per far crescere i loro giovani migliori. La strategia, che poi è la stessa che abbiamo seguito l’anno scorso in B, sta funzionando".
LA JUVE - "Con loro ci sono sempre stati buoni rapporti, però non erano mai sfociati in relazioni di questo livello ed importanza. Ora, proprio in virtù di questa nostra affidabilità, sono arrivati questi tre ragazzi (Kaio Jorge, Barrenechea e Soulé, ndr) che stanno facendo molto bene. Sì stiamo facendo un buon lavoro anche noi e sono convinto che questo rapporto sia destinato a consolidarsi anche nel futuro".
STADIO - "Indubbiamente la Juve è stata un modello: è stata la prima a percorrere questa strada seguita poi da Udinese e Sassuolo. È stata punto di riferimento nazionale, anche se non saremo mai al loro livello infrastrutturale. Però speriamo si possa fungere da traino a livello locale anche per la città".
JUVE NON E' COMPRIMARIA - "Ma certo! La Juventus non può avere posizioni da comprimaria né in Italia né in Europa: lo dice la sua storia, la tradizione, la solidità della proprietà. Ha avuto dei problemi ma li supererà brillantemente, anzi lo sta già facendo: hanno una dirigenza di qualità e competenza in tutti i settori da quello del management a quello sportivo, un allenatore come Allegri esperto e in grado di gestire le situazioni. E, naturalmente, un’ottima squadra".
I GIOVANI BIANCONERI - "Ne prenderei tanti... Ma soprattutto prenderei tutti i loro giovani: tanti gioielli da sgrezzare. Un lavoro che ci piace, da queste parti, e che sappiamo fare bene".