Stendardo scrive per cm.com: soltanto la solidarietà di tutti può salvare l'Italia
E' ormai convinzione comune che la cialtroneria, l'incompetenza, l'indifferenza ai problemi della gente comune ed altro ancora la stiano facendo da padrona in un panorama politico che mette in evidenza solo difetti e nessun pregio, se non quello di avere qualche rimpianto per il passato: ed è tutto dire.
La rincorsa al discutibile prestigio da acquisire in qualche modo e poi mostrarlo con spavalderia, fa perdere di vista l'enorme e unico traguardo che è la salvaguardia del benessere della gente. Sono devianti e diseducativi, tutti quei comportamenti tendenziosi e ingannevoli che, nell'intento di conquistare spazi di potere sempre più ampi, riducono buona parte di cittadini, quelli meno avveduti, a segugi senza fiuto.
Con una sorta di incuria perversa, tralasciano la ricerca di soluzioni, anche parziali, visto il momento di crisi internazionale, delle problematiche che continuano a minare la serenità
delle persone e di tutti noi giovani, cui non è concesso guardare al futuro con ottimismo.
Tutti dobbiamo sentirci solidali, con i fatti e non con le parole che poco aiutano, con i più deboli e bisognosi di interventi urgenti per la salvaguardia del posto di lavoro, la casa, la famiglia e fronteggiare quella che va considerata una vera e prorpia battaglia sociale.
Mai come adesso bisogna chiamare in soccorso l'articolo 2 della Costituzione che fornisce indicazioni e prescrizioni precise: "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo", che sono preesistenti alla Carta costituzionale e hanno un valore pregiuridico: l'ordinamento non li crea ex novo, ma si limita a riconoscere la loro esistenza e noi a metterla in pratica.
Non a caso, questo valore pregiuridico, ha consentito all'Articolo 2 di essere trasformato in una sorta di clausola aperta, lasciando la giurista la possibilità di verificare se emergano ulteriori condizioni a tutela e garanzia per le persone.
Difatti, l'attribuzione dei diritti della persona era stata pensata dal Costituente per l'uomo, non per il cittadino. Tutto ciò dimostra come sia alto il sentimento di amore verso il prossimo ad aver guidato i padri costituenti. L'amore supera il diritto, è qualcosa che va oltre ed è più degno e motivante.
E' pertanto auspicabile che la nostra magnifica Italia, la nostra società e la famiglia restino incentrate sull'amore prima ancora che sulle leggi.
L'amore non ha i confini del diritto, fatto di opposizioni e bilanciamenti tra poteri anche se è indubbio che, dato il momento, non basterebbe.