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Stankovic: 'L'Inter può arrivare in fondo a tutto, fa paura. Ritorno in Italia? Perché no...'
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"Ritorno in Italia? Perché no? La mia famiglia è lì, mia moglie fa avanti e indietro. Sto bene qui, dopo Stella Rossa e Samp, un ottimo allenamento per gestire pressioni e fare esperienza. Ma vediamo. Quando sarà il momento di tornare voglio essere pronto. Quello che io noto da fuori è la pressione: non è possibile che da un giorno all’altro passi da re a capro espiatorio. Bisogna dare più fiducia e tempo".
INTER - "E dico la stessa cosa di quando l’ho sfidata con la Samp: fa paura. È un carrarmato. E ora ha molti meno alti e bassi, quello che fa la differenza. Barella dà il ritmo, è più concreto, alza meno le braccia. Calha e Micki sono le menti. I quinti di rado sbagliano una partita. Acerbi è un pilastro che tiene tutti nelle posizioni giuste. Forse ci si può aspettare qualcosa in più dai cambi in attacco. Ma l’Inter può arrivare in fondo a tutto".
LAZIO - "Ha il maestro Sarri, che stimiamo tutti, ha centrato il grande traguardo degli ottavi Champions. Ci sono partite in cui, quando funziona come un orologio svizzero, mi diverto una sacco a vederla. Poi però un allenatore può arrivare fino a un certo punto. Si stravede la sua mano, ma sono i giocatori a scendere in campo. Luis Alberto e Felipe devono crescere e la Lazio ha perso tanto dalla partenza di Milinkovic. Se ci aggiungi gli infortuni di Ciro, quello che ti porta gol, ecco il ritardo. Forse a Sarri manca qualcosa nella rotazione e giocando ogni tre giorni il problema si è accentuato. Ora senza le coppe avrà più tempo per aggiustare le cose. Questa classifica non appartiene alla Lazio, il maestro arriverà in alto".