Stadio Milan, nuovo ostacolo in arrivo: il Comune di Milano vuole Chiaravalle come sito Unesco
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Un nuovo possibile ostacolo per la realizzazione del nuovo stadio del Milan a San Donato si staglia all'orizzonte. L'edizione odierna de Il Giorno riporta infatti un curioso dettaglio relativo ad una delibera del Consiglio comunale di Milano dello scorso 2 agosto, che potrebbe allungare ulteriormente i tempi per l'ottenimento degli ultimi via libera da parte del club rossonero per concretizzare il progetto. Nello specifico, su iniziativa del Municipio 5 è stato stanziato un investimento di 36.000 euro per provare ad ottenere il riconoscimento del borgo di Chiaravalle come patrimonio UNESCO: una mossa atta a salvaguardare anche la nota abbazia e offrire alle istituzioni locali una valida ragione per stoppare l'iter che ha in oggetto il nuovo impianto di proprietà che il Milan vorrebbe edificare nell'area San Francesco di San Donato Milanese.
COSA SUCCEDE - "Abbiamo già fissato due commissioni istruttorie sul tema, che si svolgeranno nella sede del Municipio 5 il 13 e il 17 settembre. Saranno presenti anche gli assessori comunali Gaia Romani (Partecipazione) e Tommaso Sacchi (Cultura). Le due commissioni serviranno per analizzare l’iter della candidatura di Chiaravalle come sito Unesco, non solo per l’Abbazia ma come territorio diffuso, un po’ come accaduto per Langhe e Franciacorta. L’analisi dovrebbe concludersi a dicembre. A quel punto affideremo il progetto a un gruppo di esperti per predisporre la candidatura, che potrebbe concretizzarsi nel 2025, quando la Giunta comunale stanzierà altri fondi per portare avanti questo progetto. Per raggiungere l’obiettivo, cioè per far sì che Chiaravalle diventi sito Unesco, potrebbero essere necessari sette-otto anni. La decisione finale sarà presa da un comitato con sede a Parigi”, ha spiegato a Il Giorno il presidente del Municipio 5 Natale Carapellese. Un'iniziativa la sua e quella dei suoi colleghi che nasce da un'istanza dei residenti del quartiere già 10 anni fa, quando però la richiesta di far riconoscere Chiaravalle come sito Unesco non era mai sfociata in nulla di concreto. "E’ evidente che i due progetti sono in contrasto. Ma sia chiaro: l’idea di candidare il borgo come sito Unesco risale a dieci anni fa, quando ancora non c’era il progetto di stadio del Milan”, ha aggiunto Carapellese.
IL MILAN VA AVANTI - L'obiettivo della frangia anti-stadio del Milan è di allargare la zona interessata dal patrocinio culturale sino ai confini dell'area individuata per la realizzazione del cantiere: un obiettivo che, secondo quanto ricostruisce sempre Il Giorno, non sarebbe assolutamente semplice da ottenere e, da prassi consolidata, richiede un periodo non inferiore ai 7-8 anni. Nel frattempo, a proposito del progetto stadio a San Donato è intervenuto l'Assessore alle Opere Pubbliche e Mobilità del comune dell'hinterland milanese Massimiliano Mistretta, presso il canale Youtube del collega Fabio Marcomin: "Abbiamo letto le ipotesi recenti su San Siro, noi pensiamo che lo stadio a San Donato sia una opportunità per la città. Il Milan farà le sue valutazioni, noi porteremo avanti con serietà il nostro percorso che avrà ricadute positive sul territorio. Da elementi in nostro possesso riteniamo che il Milan sia interessato a costruire lo stadio nella nostra area, a breve recinterà l'area. Quindi noi porteremo avanti l'iter". Sulla possibilità che il progetto entri nel vivo già nel 2025: "Se si fa la VAS (valutazione ambientale e strategica, ndr) stiamo già nel vivo. Prossimi appuntamenti? La segreteria tecnica sta affrontando la elaborazione della VAS, tema centrale del momento”. Nelle prossime settimane infatti è prevista la riunione degli enti chiamati ad esprimersi sulla fattibilità dello stadio da 70.000 posti che la società rossonera vorrebbe realizzare: Comune di San Donato, Regione Lombardia, Città Metropolitana di Milano e Ferrovie dello Stato.
COSA SUCCEDE - "Abbiamo già fissato due commissioni istruttorie sul tema, che si svolgeranno nella sede del Municipio 5 il 13 e il 17 settembre. Saranno presenti anche gli assessori comunali Gaia Romani (Partecipazione) e Tommaso Sacchi (Cultura). Le due commissioni serviranno per analizzare l’iter della candidatura di Chiaravalle come sito Unesco, non solo per l’Abbazia ma come territorio diffuso, un po’ come accaduto per Langhe e Franciacorta. L’analisi dovrebbe concludersi a dicembre. A quel punto affideremo il progetto a un gruppo di esperti per predisporre la candidatura, che potrebbe concretizzarsi nel 2025, quando la Giunta comunale stanzierà altri fondi per portare avanti questo progetto. Per raggiungere l’obiettivo, cioè per far sì che Chiaravalle diventi sito Unesco, potrebbero essere necessari sette-otto anni. La decisione finale sarà presa da un comitato con sede a Parigi”, ha spiegato a Il Giorno il presidente del Municipio 5 Natale Carapellese. Un'iniziativa la sua e quella dei suoi colleghi che nasce da un'istanza dei residenti del quartiere già 10 anni fa, quando però la richiesta di far riconoscere Chiaravalle come sito Unesco non era mai sfociata in nulla di concreto. "E’ evidente che i due progetti sono in contrasto. Ma sia chiaro: l’idea di candidare il borgo come sito Unesco risale a dieci anni fa, quando ancora non c’era il progetto di stadio del Milan”, ha aggiunto Carapellese.
IL MILAN VA AVANTI - L'obiettivo della frangia anti-stadio del Milan è di allargare la zona interessata dal patrocinio culturale sino ai confini dell'area individuata per la realizzazione del cantiere: un obiettivo che, secondo quanto ricostruisce sempre Il Giorno, non sarebbe assolutamente semplice da ottenere e, da prassi consolidata, richiede un periodo non inferiore ai 7-8 anni. Nel frattempo, a proposito del progetto stadio a San Donato è intervenuto l'Assessore alle Opere Pubbliche e Mobilità del comune dell'hinterland milanese Massimiliano Mistretta, presso il canale Youtube del collega Fabio Marcomin: "Abbiamo letto le ipotesi recenti su San Siro, noi pensiamo che lo stadio a San Donato sia una opportunità per la città. Il Milan farà le sue valutazioni, noi porteremo avanti con serietà il nostro percorso che avrà ricadute positive sul territorio. Da elementi in nostro possesso riteniamo che il Milan sia interessato a costruire lo stadio nella nostra area, a breve recinterà l'area. Quindi noi porteremo avanti l'iter". Sulla possibilità che il progetto entri nel vivo già nel 2025: "Se si fa la VAS (valutazione ambientale e strategica, ndr) stiamo già nel vivo. Prossimi appuntamenti? La segreteria tecnica sta affrontando la elaborazione della VAS, tema centrale del momento”. Nelle prossime settimane infatti è prevista la riunione degli enti chiamati ad esprimersi sulla fattibilità dello stadio da 70.000 posti che la società rossonera vorrebbe realizzare: Comune di San Donato, Regione Lombardia, Città Metropolitana di Milano e Ferrovie dello Stato.