Stadio Milan, le incognite su San Donato: debiti, bonifiche e il caso portato all'Unione Europea
L'INDICAZIONE DI SCARONI - Scaroni ha ribadito ieri che il Milan va avanti con l'area di San Donato alle cifre che, almeno fino ad oggi, sono già state stanziate: "Noi come Milan andiamo avanti su San Donato: stiamo studiando tutte le ipotesi di finanziamento con risorse proprie e dei finanziamenti esterni; ci stiamo lavorando: fino a quando non ci sarà l'approvazione della variante non ci sarà bisogno di spese ulteriori oltre i 40 milioni delle spese pre-progettuali"
BALLANO 10 MILIONI SUL TERRENO - La storia del terreno su cui costruire lo stadio è tortuosa. Parte da Eni e dal 1993, cambia onere urbanistico sul piano regolatore per due volte e proprietà per quattro, passando di cifra in cifra da Eni al comune, poi ad Asio una società nel Delaware (paradiso fiscale USA) e fino a Cassinari & Partners che ha rivenduto la società Sportlifecity al Milan per la costruzione dell'impianto. In mezzo tanti passaggi più o meno ampi di soldi con un contenzioso in atto fra Asio e il comune da 13,5 milioni di euro che Cassinari & Partners ha tenuto fuori dai discorsi fatti col club rossonero che invece dovrà arrivare alla cifra di non meno di 4,5 milioni di euro nel momento stesso dell'acquisto ufficiale del terreno dalla stessa C&P. In sostanza in questa vicenda ballano circa 10 milioni.
IL TEMA BONIFICHE - Altro tema di cui si è ampiamente discusso in Consiglio comunale è quella delle bonifiche inevitabilmente necessarie per poter iniziare a costruire su quei terreni, da tempo inutilizzati. Non è solo una questione ambientale, ma proprio di permessi necessari per l'avvio ad eventuali nuove costruzioni. Chi le farà? La domanda anche qui è rimasta senza risposte.
IL CASO ALL'UNIONE EUROPEA - Di questa querelle, che riguarda anche il discorso del costo al metro quadro di quei terreni, vuole vederci chiaro l'Europarlamentare del Movimento 5 Stelle Maria Angela Danzì che è pronta a portare il caso davanti all'Unione Europea: “I comitati di cittadini sono contrari a un ulteriore consumo di suolo in un’area contigua al Parco Agricolo Sud Milano, ente che ha già votato all’unanimità il no a qualunque progetto di consumo di suolo ammantato di modernità e progresso. Presenterò un’interrogazione urgente alla Commissione europea. E stiamo valutando se promuovere un referendum cittadino a San Donato. Chiediamo inoltre e una volta per tutte che Palazzo Marino si assuma la regia del discorso San Siro, facendo fare uno studio di fattibilità della ristrutturazione del Meazza, senza rimanere in balìa delle squadre”.