Stadio Milan a San Donato, i monaci dell'abbazia di Chiaravalle: "Così forse dovremo andarcene"
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Il club rossonero sta compiendo tutti i passaggi per avere l'atteso via libera per la costruzione del nuovo impianto, e delle annesse altre componenti strutturali importanti per il progetto, nell'area San Francesco di San Donato (hinterland di Milano), già acquistata dal club.
L'eventuale costruzione dello stadio del Milan nell'area citata però, come riporta il settimanale "Venerdì" di La Repubblica, costringerà quasi sicuramente i monaci che abitano l'abbazia cistercense di Chiaravalle a un trasloco forzato.
Questo è il motivo che, nelle scorse settimane, ha acceso le proteste di alcuni cittadini di San Donato e non solo, da subito contrari all'idea del nuovo impianto.
Lo stadio non sorgerebbe sui terreni dell'Abbazia, ma si troverebbe a 800 metri in linea d'aria.
"Il diavolo offre un piatto gustoso, ma avvelenato. La sua azione è subdola, affascinante, intelligente. Ma letale", ha commentato il padre abate Stefano Zanolini, citando il simbolo del Milan, il diavolo appunto.
Gli abati hanno deciso di non partecipare alle varie manifestazioni cittadine contro lo stadio del Milan, ma davanti all'Abbazia è stato esposto un manifesto che invita i visitatori a esprimere la loro opposizione via mail all'amministrazione comunale di San Donato, guidata dal sindaco Francesco Squeri.
Il messaggio è stato accolto, come testimoniano Paolo D’Alessandro e Fabio Songa, residenti impegnati nelle proteste, mostrando una pila di mail provenienti da tutta Italia e anche dall’estero. Le lettere, riferisce Calcio e Finanza, esprimono stupore e indignazione, definendo il progetto devastante e uno scempio del territorio.
