Stadio a Firenze: ecco il modello sognato dai Della Valle
L.C.
Lo vedi da lontano di giorno e pensi che un gommaio marziano abbia dimenticato un copertone gigante prima di ripartire per lo spazio. Lo punti da lontano di notte e vedi un Ciambellone che ogni mezz’ora cambia colore, un’astronave rotonda, un parco giochi più grande di Gardaland, o semplicemente lo stadio più moderno e concettualmente pazzesco mai visto. Tre anni di lavori per costruire il gioiellone che continua a stupire i visitatori a 8 anni dall’inaugurazione. Lo schlauchboot, il gommone che tutti sbirciano con invidia. L’Allianz Arena è costato quasi 350 milioni di euro, ha meno di 70mila posti a sedere e — in scala ridotta — sarà il prossimo stadio della Fiorentina. Che ci ha giocato due volte (2008 e 2010) in compagnia di chi ha avuto il privilegio di seguirla per passione o per lavoro. Nella circostanza attuale sorvoliamo sul primo risultato (3-0) e soprattutto sul secondo (2-1) innescato da Mastrolindo Ovrebo e i suoi fratellini norvegesi, tutti allontanati dalle liste internazionali degli arbitri dopo gli abbagli contro i viola. Ma l'Allianz Arena — nonostante i pessimi ricordi sportivi — è rimasto nella memoria per la sua strepitosa collezione di comodità. Addirittura nella classifica di Tripadvisor, il più famoso sito di recensioni «selfie» su viaggi e turismo, lo stadio è al decimo posto fra le 156 attrazioni cittadine prese in considerazione. Rovesciando il concetto, scrive il quotidiano La Nazione, i turisti hanno 146 posti peggiori da visitare se vanno a Monaco (con tutto il rispetto per gli architetti che hanno costruito qualcosa di più nobile).I commenti sul sito sono entusiasti o, per la maggior parte nella sezione italiana, addirittura stupiti. E’ possibile evidentemente coniugare interessi calcistici e civiltà urbanistica (riuscendo addirittura a guadagnarci). L’Allianz è un resort a dieci stelle di fronte ai nostri stadi-stamberga: basta frequentare gli impianti sportivi di serie A (e fra questi il Franchi fa comunque una bella figura per come si vedono le partite, copertura esclusa) per capire che ogni tipo di confronto è imbarazzante. Prima di tutto l’accessibilità: l’Allianz è decentrato, ma la viabilità urbana e i trasporti pubblici permettono l’afflusso contemporaneo in auto anche durante il picco di maggior ingorgo. E poi la comodità dei parcheggi: tantissimi, a prezzi onesti e in maggioranza coperti. Accessibilità+comodità: parole sconosciute quasi ovunque in Italia, Firenze compresa. Durante le partite Campo di Marte diventa un formicaio inaccessibile con mezzi propri (due ruote pazialmente escluse) e anche un comodissimo posto per scovare risorse economiche attraverso le multe. Certo, per costruire uno stadio moderno ci vogliono le risorse e soprattutto gli spazi: l’Allianz è stato realizzato nel quartiere di Frottmaning, che si trova nella periferia settentrionale di Monaco, e il progetto è stato sostenuto da un piano coordinato di trasporti e spazi per la mobilità privata. Tre anni per costruire tutto questo e renderlo appetibile dal punto di vista economico per la società che ne usufruiscono, il Bayern e il Monaco 1860. A quattro anni di distanza il ricordo dell’Allianz è ancora vivo, perché la collezione di razionalità stupì anche il cronista (che aveva in mente il progetto della Cittadella viola, presentato nel 2009 e poi ammainato fra permali e profondissimi silenzi). Il tour guidato all’interno dello stadio (durata, circa un’ora) è un viaggio fra il passato e il presente del Bayern, ma è tutto quello che c’è intorno che rende specialissimo l’avvenimento; è la varietà delle offerte — spazi commerciali, ristoro, approfondimenti sportivi, zone riservate agli spettacoli — che si divide in percorsi a misura di visitatore. Ognuno trova la strada che preferisce, a seconda delle passioni, delle curiosità e della voglia di spendere. A quattro anni di distanza il primo ricordo è l’impatto da lontano, quando il gommone si materializzò vestito d’arancione. Mezz’ora dopo era verde. Più tardi si vestì di giallo.Dentro c’era il futuro. Ma lo scoprimmo solo più tardi, domandandoci perché in Italia ci vogliono tre anni solo per aprire un’area cani — autorizzazioni escluse — e in Germania nello stesso tempo sono riusciti a costruire il Ciambellone più bello che c’è.