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    Stadi: il futuro è nei 'naming rights'

    Stadi: il futuro è nei 'naming rights'

    • Marcel Vulpis
      Marcel Vulpis
    Con l’ufficializzazione dei “naming rights” dell’impianto Carlo Castellani (da sempre stadio dell’Empoli) salgono a cinque le strutture calcistiche tricolori abbinate a marchi commerciali. Il club toscano, in A anche nella stagione 2023/24, si è legato a Computer Gross, azienda d’informatica partner di maglia degli “azzurri” (per i prossimi 2 anni si chiamerà “Computer Gross Arena”). Sempre in questi giorni il Monza (di nuovo nella massima serie dopo il debutto nel precedente campionato) ha rinnovato il titling dello stadio (continuando a ribattezzare l’ex Brianteo in U-Power Stadium). Più consolidati i rapporti di Mapei (titolare dei diritti di nome della struttura del Sassuolo). Identica scadenza anche per il binomio Gewiss-Atalanta (il colosso del settore elettrotecnico dà il nome all’omonima Arena).

    IL MERCATO ITALIANO DEI NAMING RIGHTS - Il contratto più importante (il quinto di questo elenco) è quello che lega Allianz (servizi assicurativi e finanziari) alla Juventus per la titolazione dello stadio (una sponsorizzazione globale vicina ai 15 milioni di euro: include il team femminile e la maglia di allenamento della prima squadra). Nei cinque casi in esame le aziende che hanno acquisito i diritti di nome sono anche importanti sponsor di maglia degli stessi club. Complessivamente, tutti insieme, investono (su base annua) una cifra vicina agli 11 milioni di euro. Ma il settore dei naming rights, seppure in crescita in Italia, deve ulteriormente evolversi. L’unico club ancora privo dell’abbinamento commerciale (nonostante l’impianto di proprietà) è il Frosinone (tornato quest’anno in prima divisione). Dopo 7 anni, infine, l’Udinese ha chiuso con Dacia (primo marchio di automotive a sponsorizzare in Europa uno stadio) che nominava il rinnovato impianto (notizia ufficializzata sul sito bianconero lo scorso 23 giugno).

    LEADERSHIP TEDESCA - Il mercato dei naming rights degli stadi parla tedesco.  Il 74,3% degli impianti della Bundesliga è firmato da aziende nazionali e multinazionali. Arrivando, a livello percentuale, a superare anche la MLS (Major League Soccer), il più importante campionato statunitense (71,5%), dove i diritti di nome degli stadi sono una delle forme più utilizzate nel settore delle sponsorizzazioni. Terzo posto per Super Lig turca (29,7%), seguita al 4° dalla Serie A (25%) assieme alla EFL Championship (la Serie B britannica). Subito dietro Premier League inglese e Ligue1 francese (entrambe al 20%). All’ultimo posto troviamo la Liga spagnola (15%).

    ALLIANZ - Il contratto con la Juventus è arrivato, attraverso l’advisor SportFive, al termine di una lunga trattativa, che fa parte, tra l’altro, di una mirata strategia internazionale della realtà bavarese. Nel mondo, infatti, già da diversi anni, ha attivato progetti di naming rights come l’Allianz Stadium di Sydney (struttura polifunzionale in grado di ospitare anche le partite delle locali squadre di rugby a 13 e 15), l’Allianz Stadion di Vienna, l’Allianz Riviera del Nizza (Francia) e l’Allianz Parque di San Paolo (struttura polivalente del Palmeiras), oltre allo stadio- simbolo dell’Allianz Arena, dove il Bayern Monaco, dal maggio 2005, disputa i match interni. Se torniamo in Italia, Allianz ha stretto, nel luglio 2023, un nuovo sodalizio (molto articolato rispetto al primo contratto) con la Juventus, arrivando al prolungamento dei naming rights dell’ex Juventus Stadium per ben 7 stagioni (dal 1° luglio 2023 al 30 giugno 2030). Più in generale questi impianti, targati Allianz, si presentano come strutture tecnologicamente avanzate e con servizi di ultima generazione.

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