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Speziamania: oltre al gioco, chi la butta dentro?
Si dice che il calcio abbia poco di scientifico e la sfida tra 'Aquile' al Manuzzi di Cesena, ultima visto che dalla prossima lo Spezia tornerà a giocare nel proprio stadio, dice proprio questo, avvalorando il detto: 17 i tiri totali degli spezzini contro i 4 dei laziali, 7 calci d’angolo a zero, 11 cross su azione contro 4, 66% di possesso palla, 2 legni e si potrebbe andare avanti. Ecco traslando queste statistiche, nel basket equivarrebbe ad un match vinto di 30-40 punti e gara messa in ghiacciaia fin da subito. Lo Spezia invece si deve accontentare degli elogi e di qualche pacca sulle spalle. Nulla più.
Acclarato dunque che nel calcio bisogna soltanto buttarla dentro per portare a casa la pagnotta, e che il bel gioco è non solo il giusto viatico per deliziare i palati fini dell’estetica ma anche uno dei grimaldelli per provare ad aprire le difese, resta dunque l’atavico interrogativo: chi la butta dentro?
E’ quello che si è chiesto anche mister Italiano al termine del match, a tratti dominato, contro la Lazio.
Le ennesime mani nei capelli di Gyasi per un paio di situazioni sotto porta sono a testimoniare di come sia imprescindibile avere padronanza tecnica ed equilibrio, tradotto: fiuto del gol. Il ragazzo si applica molto sulla fascia di competenza, soprattutto in fase di copertura, e sicuramente non è poco, ma ciò che gli manca è proprio possedere la lucidità necessaria sotto porta, un po’ come a Farias. Il brasiliano possiede numeri importanti ed un talento incredibile nel poter saltare l’uomo, fattore oramai diventato raro nel panorama calcistico moderno. Tanto più importante laddove giochi contro avversari disposti a zona. Gyasi e Farias, servono dunque i vostri gol, per evitare di continuare a ricevere soltanto pacche sulle spalle.