Di solito dalle soste si riparte col giusto piglio, tanto più che la vittoria contro la Sampdoria aveva lasciato effetti positivi su tutto il gruppo. Per lo Spezia invece la ripresa è stata da incubo, viste anche le assenze patite per infortunio da diversi giocatori nelle rispettive nazionali che hanno indubbiamente condizionato. Ma non può essere una giustificazione né tanto meno un alibi, tanto più che a guardare bene gli undici di partenza Gotti ha di fatto dovuto fare a meno soltanto di Reca, uno specialista del suo ruolo, e di Kovalenko. Poi subentra la qualità tecnica della Lazio ed una tenuta mentale che lontano dal Picco fa fatica a prendere forma. Se con Juventus e Napoli c’erano stati sicuramente dei miglioramenti, il match contro i capitolini ha riportato la squadra alla gara del Meazza contro l’Inter. Solo che allora si trattava della prima trasferta mentre all’Olimpico si giocava la quarta gara lontani da casa e l’ottava in totale. Gotti, oltre che verificare certe scelte tattiche che non lo hanno pagato (Kiwior laterale di una difesa a 4 ad esempio) dovrà sicuramente incidere sull’aspetto mentale di una squadra che appare oggettivamente troppo fragile. Domenica a Monza, prima trasferta contro una formazione decisamente più ‘alla portata’, bisognerà verificare se si tratta di un mal di trasferta generalizzato oppure no.
Il Monza, appunto. Squadra che sembrava sul punto di morte e che invece è stata rivitalizzata da Palladino, complici ovviamente Juventus e Sampdoria, affrontate all’apice del loro momento-no. Ma la bravura è stata proprio quella di non farsi sfuggire l’occasione, agevolata anche da un nuovo modo di stare in campo e soprattutto da un entusiasmo ritrovato nello spogliatoio e che ora viaggia a mille. Per lo Spezia intanto bisognerà capire se Caldara torna ad essere quello di qualche stagione fa e quanta benzina ha Amian per tornare ad appropriarsi del braccetto di destra della difesa a tre perché l’Ampadu visto a Roma non è presentabile e dunque Gotti potrebbe caso mai proporlo, come vorrebbe il tecnico di Adria, in mezzo al campo come mezz’ala al posto di Kovalenko. Monza, Cremonese (al Picco) e Salernitana sono tre scontri diretti dai quali dipende molto dell’immediato futuro dei bianchi. C’è un tesoretto da difendere, ma ci vuole ben altro spirito di quello dell’Olimpico. Perché al netto della superiorità tecnica e fisica degli avversari incontrati, lontano dal Picco è un calvario.