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Speziamania: la coperta corta di Gotti e un nuovo modo di stare in campo.
L’avevamo scritto l’anno scorso col ‘soldato Thiago’ ed anche solo una settimana fa anticipando lo stesso Gotti: c’è da lottare tutti insieme, soprattutto al Picco, luogo ideale affinché il gap tecnico con molte delle avversarie possa ridursi. E così dovrà essere fino alla fine della stagione. Non ci sono alternative, al netto poi degli eventuali interventi sul mercato che solo da gennaio la proprietà intenderà fare: testa bassa e pedalare, tutti quanti, in queste 10 gare che mancano alla sosta. Il tempo dei ‘distinguo’ , dei ‘io l’avevo detto’, può attendere, anche perché ora come ora non serve proprio a nulla.
Alla luce di tutto ciò, cosa farà Gotti? Nel senso, tatticamente? E’ probabile che provi anche a cambiare ed immettere gradualmente nel bagaglio tattico del gruppo nuovi elementi di impostazione e lettura della gara, anche perché esistono caratteristiche tecniche dei singoli che quasi lo impongono. Dall’utilizzo di Balde Sanca a quello di Agudelo stesso o di Gyasi, tanto per fare tre nomi, a cui non si può sottrarre nemmeno quello di Kovalenko che, al di là dell’impegno, possiede una tipologia di corsa che secondo noi mal si addice ad una mezz’ala, ma piuttosto a quella di un giocatore che può giostrare e bene dietro le due punte. Questa settimana di allenamenti e soprattutto la prossima serviranno probabilmente al tecnico di Adria per seminare i primi nuovi concetti tattici proprio per arricchire il bagaglio del gruppo e così da avere qualche freccia in più da scagliare a gara in corso. Insomma la coperta corta di Gotti ed il nuovo modo di stare in campo sono le due facce della stessa medaglia.