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    Speziamania: che Orchestra !

    Speziamania: che Orchestra !

    • Gianni Salis
    Si sprecano gli aggettivi e le iperboli. Mai così meritati dopo il punto enorme conquistato a Torino. Certo, i granata hanno confermato di essere sul piano del gioco (non) espresso probabilmente la peggior squadra finora incontrata e questo può aver anche in parte aiutato, ma è fuori di dubbio che la prestazione dei bianchi è di quelle da incorniciare, di quelle da vedere e rivedere ed insegnare: per abnegazione, per capacità e spirito di adattamento e soprattutto per la capacità di lettura delle situazioni, ma non solo. C’è dell’altro. Lo Spezia è un’orchestra unita, con testa, cuore e coraggio.
     
    Un punto enorme dicevamo, non solo per come è maturato sul campo (inferiorità numerica praticamente per 90 minuti) ma anche per le numerose defezioni, tra infortuni e Covid, a cui Vincenzo Italiano aveva già dovuto far fronte; un punto poi che a guardare bene sta anche un pochino stretto ai bianchi ma che aiuta comunque a muovere la classifica e soprattutto a tenere a debita distanza il Toro. E’ questo un altro dato importante, che potrebbe alla lunga rivelarsi decisivo, visto che negli scontri diretti con Crotone e Genoa le cose sono andate decisamente in maniera opposta. Ecco lo Spezia ha invertito anche questo trend.
     
    Infine Italiano. Al tecnico aquilotto andrebbe fatto un monumento per ciò che ha fatto e per quello che sta facendo. Una gara, la sua a Torino, senza sbavature, in cui ha corretto e ridisegnato la squadra, ma soprattutto per come l’ha diretta dalla panchina. Sicuramente la sua miglior direzione: impeccabile. E questo a prescindere dal risultato finale ottenuto. Perché, parafrasando De Gregori, non è soltanto da questo particolare, che resta comunque importantissimo ai fini del campionato, che si giudica un allenatore.
     

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