Calciomercato.com

  • Getty Images
    Speziamania: come Rocky Balboa

    Speziamania: come Rocky Balboa

    • Gianni Salis
    Nel suo stadio il ‘Dio del Calcio’ ti riconsegna quello che ti aveva tolto in altre occasioni. Il calcio è uno sport strano, indecifrabile, sicuramente il meno scientifico di tutte le discipline e forse bellissimo proprio per questa sua folle caratteristica.

    Lo Spezia preso a pallonate a più riprese dal Napoli, sembra Rocky Balboa sul punto di capitolare: incassa ma non cade. Si aggrappa dove può e come può. Non precipita e non abdica. Pur essendo dominato dal ritmo, dalle qualità tecniche dell’avversario e dalle proprie paure che lo avevano scaraventato nelle sabbie mobili.
     
    Con metà rosa out tra partenze del mercato e giocatori fuori uso, compie l’impresa più titanica dei suoi 114 anni e spiccioli di storia. Tre punti non d’oro ma di platino che, oltre a infondere fiducia in un morale crollato ai minimi da settembre ad oggi, ridanno ossigeno alla classifica, che poi stringi stringi è ciò che conta.

    Un successo che ha insegnato ed insegna qualcos’altro: intanto che si può provare a giocare anche stando 20-30 metri indietro, sia per scelta propria sia perché costretti dall’avversario, ma si può comunque provare a giocare e poi che ogni tanto essere meno belli ma concreti non è un obbrobrio o un concetto malsano ma anzi fa godere ancor di più.
     
    Infine il mercato: che servano almeno tre pedine di caratura e subito pronte è indiscusso. Un centrocampista ed un difensore destro sembrano imprescindibili. Da monitorare infine le situazioni legate agli infortuni di Verde e Galabinov che vanno di pari passo con il rendimento molto discontinuo del talentuoso Farias. I prossimi quindici giorni ci diranno qualcosa di più. Soprattutto dall'infermeria.

    Altre Notizie