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    Speziamania: caro Vincenzo ti scrivo...

    Speziamania: caro Vincenzo ti scrivo...

    • Gianni Salis
    Caro Vincenzo ti scrivo, così mi rilasso un po’. Gli unici a cui do ancora del tu sono Francesco Siviero, Luciano Spalletti e tutti coloro che fecero parte di quell’epopea in maglia bianca, pensa un po’. Un epopea lontana anni luce da certi comportamenti contemporanei, ma tant'è. Fino ad oggi mi sono ben guardato dal darti del tu, caro Vincenzo, per evitare commistioni. Dare del tu ad un allenatore o un direttore sportivo comporta sempre complicanze per uno scribano come il sottoscritto: non ti lascia del tutto libero insomma. Ed io invece ho sempre cercato di esserlo, a tutto tondo. Oggi invece ne sento la necessità, proprio perché sono libero.

    Ti sei fatto beccare con le dita nella marmellata, inutile girarci attorno. L’hai fatta talmente grossa che non sai come uscirne, sempre che ci sia ancora un’uscita. Anche gli ultimi tuoi irriducibili fan, e sono tanti, stanno alzano bandiera bianca, aprendo gli occhi dopo un primo momento di smarrimento ed incredulità, in cui “no, non può essere vero!, giornalai di m…”. Troppo grossa l’hai fatta. Sorpresa e delusione, per usare due eufemismi, sono oggi i sentimenti che aleggiano su quel popolo che soltanto quindici giorni fa avevi ammorbato sui social con quel “ancora insieme, ancora in serie A. Sempre più forti ed uniti per il bene della maglia bianca. Forza Spezia!”.

    Sì, uso il termine ammorbato proprio alla luce di quello che è successo dopo. E certamente non per colpa di quel popolo che ti ha osannato come pochi altri, che ti voleva mettere al posto di Garibaldi sul cavallo bronzeo  nella piazza dei giardini comunali, grazie ai risultati di due stagioni incredibili e che nessuno ti potrà portare via. Perché quello resterà per sempre.


    Ora per il bene di questo popolo, non tornare sui tuoi passi. Firenze ti aspetta. Hai il sacrosanto e legittimo diritto di guardare a te stesso e alla tua carriera, ma evita qualsiasi giustificazione. Primo perché non ce ne sono, secondo perché sarebbero una toppa peggiore della voragine che hai creato.  Gli uomini come ben sai vanno e vengono, ma la maglia bianca resta e con questo voltafaccia l’hai disonorata come nessun altro. Infine, caro Vincenzo, quello del nessun limite, solo orizzonti, hai avuto ragione ed ora potrai goderti gli orizzonti offerti da Ponte Vecchio. Ecco, ora posso tornare a darti del Lei.
     

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