Getty Images
Nikolaou a CM: 'Spezia, Motta, cucina, tatuaggi: vi racconto tutto. Col Barça il gol della vita. Erlic? Sì, è da Milan'
Chi è il giocatore che carica la squadra nello spogliatoio?
"Principalmente siamo io, Maggiore, Erlic e Provedel. Diamo una mano a tutti in allenamento e in partita spingiamo la squadra a dare il massimo".
E quello che fa più scherzi e battute?
"Io ed Erlic, scherziamo sempre con tutti. Alcune volte c'è bisogno di qualcuno che sdrammatizza".
Chi è il giocatore più difficile da marcare in allenamento?
"Rey Manaj. E' un attaccante forte e bravo a difendere il pallone. Non sembra, ma è un gigante".
Lei ha giocato sia nella vittoria di San Siro col Milan che in quella del Maradona col Napoli. Quale sceglie?
"Sono state due grandi prestazioni, ma prendo quella contro il Milan per come è arrivata: eravamo sotto e abbiamo ribaltato il risultato, non era facile".
Ha tatuaggi?
"Sì, ne ho quattro. Uno è il leone, il mio segno zodiacale; l'altro è una frase che mi sono tatuato con il mio migliore amico, poi ho la faccia di mio fratello e un elefante, l'animale della libertà".
Piatto preferito della cucina italiana?
"Un bel piatto di carbonara. La mangio e la cucino, sono anche un cuoco".
Specialità della casa?
"Risotto con verdure, è un piatto che va forte".
L’anno scorso a Empoli ha avuto Dionisi, oggi lavora con Thiago Motta: quali sono le differenze tra i due?
"L'anno scorso Dionisi è stato devastante conquistando la promozione, quest'anno sta facendo ancora meglio a Sassuolo. Motta è un allenatore che ci trasmette l'esperienza da giocatore e ci dà la libertà di pensiero, senza avere paura di giocare il pallone".
Cosa le racconta dei suoi anni da giocatore?
"Dalle esperienza al Barcellona a quella al Psg, ma ha avuto una carriera talmente brillante che anche se stessimo due giorni a parlare non farebbe in tempo a raccontare tutto".
Dionisi invece lo ritroverà domani a Sassuolo.
"Gli dirò che è l'allenatore che mi ha fatto crescere e mi ha insegnato molte cose. Ogni tanto ci sentiamo ancora, siamo rimasti in contatto".
Poi gli scontri diretti col Venezia e con l’Empoli da ex. Cosa serve per salvarvi?
"Dobbiamo vivere ogni partita come una finale, il mister ce lo dice sempre. Dopo Venezia ed Empoli ci sono altre sei gare da giocare".
È stato appena convocato dalla Grecia.
“Sono molto contento e orgoglioso di tornare a indossare la maglia della nazionale”.
Come ha vissuto i giorni della trattativa che l’ha portata allo Spezia?
"Serenamente. Il mio ciclo a Empoli si era chiuso e volevo cambiare aria; così quando è arrivato lo Spezia non ci ho messo molto ad accettare la proposta".
È rimasto in contatto con alcuni suoi ex compagni dell'Empoli?
"Sì, ho lasciato tanti amici in quella squadra. Con Fiamozzi e Mancuso (oggi al Monza, ndr) ci sentiamo ancora".
Debutto in bianconero con gol in Coppa Italia contro il Pordenone. "Ho fatto un bel gol, lo ricorderò per sempre. Ma da quella partita non ho più segnato, spero di farlo presto".
Nel 2018 segna al Camp Nou in un Barcellona-Olympiakos di Champions. Si ricorda quel momento?
"E' stato il gol più importante della mia carriera, lo porterò dentro di me per tutta la vita. Avevo 18 anni, era il 93', sono salito su un calcio d'angolo e di testa l'ho messa in rete. Ogni tanto ci penso ancora oggi".
Che effetto le ha fatto marcare Leo Messi?
"E' quasi impossibile, un giocatore immarcabile. E' stato l'avversario più difficile che ho affrontato".
E' un collezionista di maglie?
"Sì, assolutamente. Cerco di prenderne il più possibile. Col Sassuolo vorrei quella del mio amico Frattesi. Un giocatore forte, che sta dimostrando le sue qualità di partita in partita".
Qual è quella alla quale tiene di più?
"Quella del Barcellona di Iniesta".
Modello al quale si ispira?
"Sergio Ramos. E' un difensore completo, ha tutto: sia quando difende che in fase offensiva".
Ci sono compagno di squadra pronti per una big?
"Assolutamente sì, penso ad Erlic per esempio. Ho sentito delle voci sul Milan, ma personalmente non so niente. Posso dirvi però che è un difensore forte che può giocare senza problemi a quei livelli".
Dove si vede tra qualche anno?
"Il mio obiettivo è giocare in qualche top club in Italia, fare la Champions e andare in Premier League".
Chi è il suo partner ideale in difesa?
"Mi piacerebbe giocare di nuovo con Panagiotis Retsos, l'ex Leverkusen arrivato a gennaio al Verona. Eravamo insieme all'Olympiakos".
Qual è la sua difesa ideale?
"Da destra a sinistra: Dani Alves, Puyol, Sergio Ramos e Marcelo".
E lei non ci si mette?
"No, per me è ancora troppo presto".
@francGuerrieri