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    Spettacolo assoluto tra Atalanta e Lazio, ma il pareggio allo scadere fa felice Gasperini. Sarri si gode un Pedro gigante

    Spettacolo assoluto tra Atalanta e Lazio, ma il pareggio allo scadere fa felice Gasperini. Sarri si gode un Pedro gigante

    • Renzo Parodi
      Renzo Parodi
    Se San Siro è la Scala del calcio, allora il Gewiss Stadium di Bergamo è il regio di Parma e Atalanta e Lazio, nell’occasione, “cantano” calcio come Pavarotti e Placido Domingo. Spettacolo assoluto, alla fine un pari (2-2) che accontenta più la Dea, costretta a risalire due volte lo svantaggio grazie ai gol di Zapata e De Roon, segnati nei tempi di recupero del primo e del secondo tempo. Lazio avanti con Pedro e Immobile – gol numero 159 in maglia biancazzurra per Ciro, raggiunta la leggenda Silvio Piola – e ad un passo dal colpo gobbo. Interrotta la maledizione delle trasferte, avesse giocato con questo piglio e con questa unità di intenti con Milan, Bologna e Verona la squadra di Sarri avrebbe spremuto ben altro per la sua classifica.

    Zapata e Immobile hanno duellato a distanza e conquistano il titolo di migliori in campo. Il bomber di Gasperini ha segnato il gol del primo pareggio e tenuto in costante allarme l’intera difesa laziale. Il cannoniere di Sarri ha giocato un match da protagonista, andando dentro decine di volte a percussione e domando infine la resistenza di Demiral e Musso. Splendido il suo gol, al termine di un’azione in contropiede ispirata da Pedro (altro gigante di giornata e pure goleador), rifinita da Basic, appena subentrato Luis Alberto, e conclusa da Ciro.

    Pareggio salomonico? Direi di sì. L’Atalanta non si è mai risparmiata, ha fatto calcio furente e spesso costretto la Lazio a difendersi. Gasperini, nel corso della ripresa, ha operato tre sostituzioni col chiaro intento di provare a vincerla: fuori Pasalic, Ilicic, Lovato e dentro Malinovskyi, Muriel e Scalvini. Per poco invece non l’ha persa e ha dovuto ricorrere nel finale (fuori Zappacosta) a Piccoli, rimodellando la squadra su un eccentrico 3-4-1-3 nel disperato tentativo di risalire la corrente. Ci è riuscito grazie ad un bel gol di De Roon, ancora sacrificato nei panni del difensore, che ha trafitto Reina ad una manciata di secondi dal fischio finale dell’ottimo Guida. La Lazio ha diritto di mordersi le mani, e però Sarri saprà trarre i giusti auspici dalla ritrovata vena dei suoi. Cataldi, preferito in avvio a Leiva, ha giocato con la lucidità di un maestro, Milinkovic ha ispirato la manovra, Pedro e Immobile hanno finalizzato. Unico assente di giornata, ingiustificato, Felipe Anderson.

    Roba per buongustai dunque al Gewiss Stadium di Bergamo il match fra Atalanta e Lazio, due squadre che vogliono tirarsi fuori dal limbo di una serie di risultati un po’ ondivaghi. In casa la Dea ha racimolato finora la miseria di cinque punti, in trasferta la Lazio appena quattro in cinque partite. Qualcosa ancora non funziona al meglio ma la stoffa, di qua e di là, non manca e il campo si incaricherà di confermarlo.
    Gasperini deve rinunciare allo squalificato Palmino e recupera Demiral al centro della difesa. Ancora molti gli assenti per infortunio (Hateboer, Gosens, Toloi, Djimsiti e Pessina), dunque panchina corta. Ilicic gioca dall’inizio, è reduce dal fiammeggiante part time di Genova, impreziosito da un eurogol. Sarri conferma Luis Alberto ed esclude Leiva a beneficio di Cataldi in regia. Arbitra Guida, sotto gli occhi attenti del designatore Rocchi, seduto in tribuna.

    Il quarto d’ora in avvio dell’Atalanta è furibondo, pressing altissimo e pallone che gira a filo d’erba dai piedi di Ilicic a quelli di Zapata, da Zappacosta a Freuler e via andare a mille all’ora. Zapata è una furia solitaria conficcata nel cuore della difesa laziale. Duelli all’arma bianca a centrocampo (Freuler-Luis Alberto, Milinkovic-Koopmeiners, Pasalic-Cataldi), marcature a uomo nelle rispettive difese, un po’ troppo solo il bisonte colombiano, eppure sempre una mina vagante sul punto di esplodere. All’improvviso il monologo iniziale della Dea viene interrotto da un assist in verticale di Cataldi per Immobile, Demiral manca l’intervento, Ciro calcia e trova le gambe protese di Musso, il pallone schizza verso Pedro che in corsa prende la mira e infila di sinistro. Doppio errore in chiusura di Demiral e Lovato, ma che azione della Lazio! Il match sull’1-0 ospite cambia registro, la squadra di Sarri per un po’ impone il suo fraseggio e l’Atalanta corre a vuoto. Piano piano la squadra di Gasperini ritrova distanze e iniziativa. Ilicic è passato da destra a sinistra e ha avanzato a ridosso di Zapata, Pasalic rimane centrale e corre incocciando l’opposizione puntuale di Cataldi, Zappacosta fila a destra arginato a fatica da Marusic e insomma la Dea torna in partita. Uno scontro Luis Alberto-Freuler scatena un ruvido battibecco fra i due, Guida interviene e fa da paciere e i due si riconciliano. Una parola ben detta vale più di due cartellini gialli.

    Allo spirare dell’unico minuto di recupero, l’Atalanta pareggia. Zapata si accende in un’azione rubgbistica, sfonda a destra su Luiz Felipe, Milinkovic in area non si azzarda a contrastarlo nel timore di commettere fallo da rigore, Acerbi è in ritardo nella chiusura e Duvan scarica un destro rabbioso che infila Reina in diagonale, 1-1 e tutti a prendere un thé caldo, direbbe Caressa.

    La ripresa è ancor più avvincente. Riparte a razzo l’Atalanta ma la Lazio che per poco non la ribalta: Cataldi astutamente batte a sorpresa un calcio di punizione e imbecca Immobile oltre i difensori nerazzurri, Ciro calcia di sinistro ma centra le gambe di Musso, come nel primo tempo! Il palleggio pulito dei biancazzurri stempera i furori bergamaschi, lo slancio belluino della Dea col trascorrere dei minuti si affievolisce. La Lazio prende quota. Un errore in disimpegno a centrocampo di De Roon avvia l’azione del vantaggio laziale. Rubata palla, Pedro serve largo Basic che vede Immobile a centroarea, tocco preciso sul centravanti che accarezza di destro e sfonda la rete di sinistro a due passi da Musso. Micidiale! L’Atalanta accusa il colpo ma non si piega. Sarri dà tregua a Cataldi e Anderson (dentro Leiva e Moro) e per poco il ragazzino, pescato sulla corsa dall’inesausto Immobile non confeziona il 3-1: bravissimo Musso a chiudergli in uscita lo specchio della porta. Con il tridente Muriel-Piccoli-Zapata, assistiti da Malinovskyi, l’Atalanta tenta il tutto per tutto e si scaraventa in avanti a ranghi compatti. Muriel per poco non infila Reina con un destro capzioso che si perde ad un palmo dal palo. L’assalto alla porta laziale è lirico ma confuso, la Lazio non si chiude a ostrica e prova a replicare con sortite improvvise. L’uscita di immobile, fischiato dal pubblico (che peccato…) dovrebbe consentire a Muriqi di tener palla davanti ma il nuovo entrato pasticcia. Malinovskyi ha il pallone giusto sul piede sbagliato, il destro, e lo scaraventa sull’esterno della rete. Reina indugia su un rinvio dal fondo e viene ammonito. Dalla curva gli piove sulla testa una monetina, il portiere non si accascia e la partita riprende. All’ultimo giro di orologio, un lungo spiovente di Malinovskyi trova De Roon in area, il suo destro al volo è un capolavoro di precisione: 2-2 e bravi tutti. Questo è calcio, per chi ancora sa apprezzarlo.

    :(actionzone)

    IL TABELLINO

    Atalanta-Lazio 2-2 (primo tempo 1-1)

    Marcatori: 18' p.t. Pedro (L), 46' p.t. Zapata (A), 29' s.t. Immobile (L), 49' s.t. de Roon

    Assist: 46' p.t. Lovato (A), 29' s.t. Basic (L), 49' s.t. Demiral (L)

    Atalanta (3-4-2-1): Musso; Lovato (22' s.t Scalvini), Demiral, De Roon; Maehle, Freuler, Koopmeiners, Zappacosta; Pasalic (14' s.t Malinovskyi); Ilicic (22' s.t Muriel), Zapata. All. Gasperini.

    Lazio (4-3-3): Reina; Marusic, Luiz Felipe, Acerbi, Hysaj; Milinkovic-Savic, Cataldi (32' s.t Leiva), Luis Alberto (23' s.t Basic); Felipe Anderson (32' s.t Moro), Immobile (40' s.t. Muriqi), Pedro. All. Sarri.

    Arbitro: Guida di Torre Annunziata.

    Ammoniti: 34' p.t. Luiz Felipe (L), 33' s.t. Demiral (A), 47' s.t. Reina (L), 48' s.t. Leiva (L).

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