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    Spalletti, gli ottavi all'ultimo respiro sono una seconda chance: è il momento delle scelte, che Italia vuole?

    Spalletti, gli ottavi all'ultimo respiro sono una seconda chance: è il momento delle scelte, che Italia vuole?

    • Emanuele Tramacere, inviato
    All'Italia di Luciano Spalletti sono serviti 98 minuti di grande sofferenza per strappare il pass per gli ottavi di finale degli Europei 2024 in Germania. È servito un gol di Zaccagni a partita virtualmente finita per strappare un pareggio 1-1 contro la Croazia che ci ha concesso di passare, come secondi in classifica alla fase successiva ai danni proprio dei croati che, con il gol di Modric, stavano già pregustando l'impresa e non la fine di un'era. Questa però è un'altra storia, ed è quella della seconda chance data proprio al Commissario Tecnico italiano chiamato ora a dare una svolta importante e veloce, parole sue, al lavoro fatto con questo gruppo. Questo è il momento delle scelte, di un'identità precisa da trovare in campo e fuori. In sostanza, che Italia vuole Spalletti?

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    NIENTE PATTI? - La frase "patto con i calciatori" ha scatenato l'ira del ct che ha addirittura parlato di "talpe che non fanno il bene del gruppo" e quindi non la riproporremo, ma analizzando l'11 scelto per la partita contro la Croazia dopo il flop vibrante con la Spagna e l'inizio non eccelso contro l'Albania fa capire che qualcosa nella testa dell'allenatore sia scattato. Il 4-2-3-1 è stato accantonato in favore di un "più interista" e consono al gruppo 3-5-2. Tuttavia, sebbene Spalletti ribadisca che la squadra sappia sostenere entrambi i moduli, una direzione definitiva dovrà essere presa per cercare di tirare fuori questa squadra dalle sue insicurezze. 

    DA CHIESA A PELLEGRINI QUANTI DUBBI - Il materiale umano e tecnico c'è, Spalletti ne è convinto, ma ancora non ha trovato la chiave per farlo rendere al meglio. Pellegrini e Frattesi sono i due punti interrogativi più importanti perché se il primo sembra fondamentale in una squadra che "conduca" la partita, il secondo lo è di più in una che attacca gli spazi in verticale. Entrambi finora non hanno brillato, chi la spunterà? E soprattutto può davvero questa Italia permettersi di tenere in panchina Federico Chiesa? Il suo ingresso in campo ha ridato brio e occasioni da gol agli Azzurri, ma convincerlo a tornare a un ruolo più a tutta fascia non sarà semplice. Con la Svizzera, infine, non ci sarà Riccardo Calafiori, colui che, prima di Zaccagni, ha di fatto dato il via in progressione all'azione del gol promozione. Come cambierà la difesa contro la Svizzera? Quanto mancherà la sua capacità di giocare coi piedi. 

    TESTA - Dubbi di campo, che poi si traducono anche in quelle difficoltà che Spalletti ammette di non capire e non comprendere. La mancanza di "esperienza a giocare questi tornei" non può più essere una scusa e non è neanche questione di "veleno" (tutte parole pronunciate in conferenza). Anche con la Svizzera a Berlino, ancora una volta, sarà una sfida da dentro o fuori come lo sono state praticamente tutte finora. E ora è arrivato il momento di incidere. È arrivato il momento di scegliere una via da percorrere oggi e per il futuro. Perché su una cosa Spalletti rimane inappuntabile: per questa nazionale sta dando tutto se stesso, ed è giusto che sia lui a far imboccare una strada senza se e senza ma a questi ragazzi.

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