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Spagna-Italia, l'analisi tattica di Benny Carbone: Furie Rosse devastanti, fallisce il piano azzurro di recupero palla
IL PRIMO TEMPO - L'Italia ha avuto grande difficoltà in fase di possesso: il pressing alto della squadra di Del Bosque fa sbagliare quasi tutti i passaggi in uscita dei difensori italiani, che dunque si devono affidare alla palla lunga. A mio parere una soluzione utile poteva essere cercare, sul passaggio in uscita, non il giocatore più vicino, bensì quello più lontano proprio per saltare il primo pressing spagnolo.
Tutto sommato la difesa italiana, in particolare Barzagli e Paletta, ha tenuto molto bene l'avanzata spagnola ed è da notare che l'occasione più ghiotta nella prima parte della partita l'ha avuta proprio l'Italia con Osvaldo. Le squadre vanno a riposo sul punteggio di zero a zero.
LA RIPRESA - Nella ripresa il tema della partita non varia, anche se ci sono cambi per ambedue le squadre. L'insistente manovra spagnola porta al goal di Pedro in maniera quasi rocambolesca: a causa di un intervento di Paletta, a mio parere il migliore dei nostri, la palla giunge all'ala spagnola che segna dopo un intervento non perfetto da parte di Buffon. Dopo il goal, mister Prandelli decide di passare ad un 4-3-1-2 sostituendo Cerci (probabilmente il giocatore più pericoloso per noi) e Osvaldo con Immobile e Destro; decide anche di mantenere in campo Montolivo per dare più equilibrio alla squadra
L'ITALIA NON RIESCE A RECUPERARE PALLA - Da sottolineare l'evidente differenza di condizione fisica delle due squadre: la Spagna ha avuto un'intensità devastante per tutti i 90 minuti, mentre l'Italia era decisamente sottotono e non è riuscita ad andare a recuperare palla in zona avanzata come si era prefissato il commissario tecnico italiano.
In conclusione, credo che l'Italia abbia disputato una buona partita soprattutto in relazione al calibro ed al blasone dell'avversario che ha affrontato e sono fiducioso e nel mister e nel gruppo per il Mondiale .