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    Spagna, bufera doping: Valencia e Barça nel ciclone. Cadena Cope si scusa

    Spagna, bufera doping: Valencia e Barça nel ciclone. Cadena Cope si scusa

    Prima l'ombra del doping dietro i successi della Spagna, ora sotto accusa i trionfi di Valencia e Barcellona. In Spagna è bufera. Dopo le accuse del medico Eufemiano Fuentes alla nazionale di Del Bosque ("Se dicessi quello che so, addio al Mondiale e all'Europeo"), è scoppiata una nuova bomba, lanciata da Antonio Alcalà, giornalista di Cadena Cope che ha collegato al Valencia il tanto chiacchierato medico Fuentes e al Barça "dottori dalla dubbia reputazione". A Madrid, sponda Real, hanno preso la palla al balzo e con un comunicato hanno chiesto alla Federazione Spagnola "controlli antidoping più seri". Apriti cielo. Da Barcellona e Valencia sono arrivate le risposte, piccate, che chiedono una smentita e una rettifica.

    Il primo a muoversi è stato il club blaugrana con questo comunicato apparso sul sito ufficiale: "Dopo le gravi insinuazioni diffuse ieri sera da 'Cadena Cope', il Barcellona vuole esprimere pubblicamente la propria indignazione assoluta per queste allusioni infondate che accomunerebbero il club a pratiche di doping, e vuole manifestare la propria condanna per azioni che non hanno niente a che vedere con il gioco limpido e che screditano gravemente l'immagine della competizione sportiva. Il Barcellona esige una rettifica immediata e annuncia che gli uffici giudiziari stanno già studiando azioni legale volte a difendere l'onore del Club, dei suoi tecnici, dei giocatori e dei proprio medici, obiettivo per cui è disposto ad arrivare fino in fondo. Le accuse hanno peraltro un effetto boomerang su tutto il calcio spagnolo, visto che i giocatori del Barça compongono lo scheletro della Nazionale iberica campione del Mondo in Sudafrica pochi mesi fa".

    Poi è stato il turno del Valencia: "Il Valencia vuole manifestare la propria indignazione di fronte alle notizie date da Cadena Cope e rilanciate da numerosi media. Il Valencia non ha mai lavorato, nè si è mai avvalso in forma diretta o indiretta del signor Eufemiano Fuentes e qualsiasi affermazione contraria può considerarsi una grave mancanza di sincerità da parte dei media che la supportano".

    Jaime Lissavetzky, segretario di Stato per lo Sport, ha difeso il sistema antidoping affermando che "il calcio spagnolo è pulito e rispetta tutte le norme della Fifa e della Uefa. In Spagna prendiamo sul serio la lotta al doping in tutti gli sport. Un rappresentante della Fifa mi ha detto che siamo all'avanguardia in tutto".

    In tarda serata è arrivato il comunicato di scuse di Cadena Cope."Cadena Cope ha informato domenica dell'intenzione del Real Madrid di chiedere alla Federazione spagnola di calcio e agli organismi competenti un maggior controllo sul livello degli arbitraggi e un maggior rigore nei controlli anti-doping nel calcio. Nella notizia sono stati citati Valencia e Barcellona. Cade Cope ci tiene a precisare che non ha mai posto, nè porrà mai in dubbio i risultati sportivi di questi due club, nè il comportamento dei loro medici e l'onestà dei loro giocatori. La nostra redazione sportiva ha solo considerato degno di nota il fatto  che il Real Madrid abbia sollecitato maggiori controlli antidoping. La nostra intenzione è quella di collaborare per allontanare qualunque sospetto sulle squadre spagnole. Cadena Cope chiede scusa a Barcellona e Valencia e ai loro tifosi e mette i propri microfoni a disposizione delle dirigenze dei due club. Il nostro unico obiettivo è informare e non intendiamo in nessun caso partecipare ad una campagna diffamatoria nei confronti di alcun club o sportivo spagnolo".

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