Sousa, Firenze e la Fiorentina: storia di un doppio amore agli sgoccioli
David Fabbri
Dopo la gara pareggiata dalla Fiorentina contro il Torino sembra essersi inaugurata una nuova era per Paulo Sousa, che mai fino ad ora era mai stato contestato da tutto lo stadio Franchi come accaduto lunedì sera nel posticipo tra viola e granata. Arrivato a Firenze in un clima di curiosità e diffidenza nell'estate del 2015 il tecnico portoghese aveva conquistato il pubblico viola con le sue capacità di buon comunicatore mostrate nelle uscite pubbliche, riuscendo con le sue parole a convincere anche i più scettici sul suo conto e anche i malpensanti che lo accusavano per il suo passato alla Juventus. Nel suo primo ritiro estivo a Moena con la squadra il suo carisma e la sua disponibilità nel concedersi ad autografi, selfie e brevi chiacchierate con i tifosi lo avevano del tutto consacrato ai colori viola almeno in termini di simpatia, restava soltanto da dimostrare qualcosa di buono sul campo. E dopo le amichevoli estive di lusso vinte contro Barcellona e Chelsea, e una prima parte di campionato condotta alla grandissima con il posto da capolista in classifica raggiunto con tanto di bel gioco, l'amore tra i supporters viola e Sousa sboccia completamente. Da dopo gennaio 2016 qualcosa però si incrina: il mister lusitano appare piuttosto infastidito dal tutt'altro che soddisfacente mercato invernale, e i risultati cominciano a mancare. Nello stesso momento cominciano a spargersi voci secondo le quali alcuni club russi come lo Zenit San Pietroburgo e il Rubin Kazan, indiscrezione poi rivelatasi vera, vorrebbero l'ex allenatore di Videoton e Basilea alla loro corte. I tifosi allo stadio capiscono che qualcosa non va, ma continuano comunque per la maggior parte a sostenerlo. Arriva la sua conferma anche per la stagione successiva, e dopo un pre-campionato da dimenticare per quanto riguarda le amichevoli estive e gli alti e bassi nella prima parte della stagione i mugugni cominciano a farsi sentire sempre di più. Alcune scelte di formazione non vanno affatto giù al pubblico viola, come ad esempio schierare giocatori scambiati di ruolo, oppure lasciare titolarissimi in panchina per gare importanti o sostituzioni a gara in corso difficili da comprendere. L'esplosione dei giovani Bernardeschi e Chiesa passa in secondo piano davanti agli occhi dei tifosi gigliati, che non vedono un gioco convincente da parte della squadra e sfumare piano piano ogni obiettivo stagionale, tra cui la Coppa Italia e l'Europa League. Riguardo a quest'ultima l'eliminazione con tanto di rimonta subita da parte del Borussia Mönchengladbach è la goccia che fa traboccare il vaso, e il Franchi sceglie di cominciare a farsi sentire fin dalla partita successiva in campionato pareggiata contro il Torino con fischi e cori diretti al tecnico viola come “gobbo di m.....” e “salta la panchina”, il quale era stato rivolto anche a Sinisa Mihajlovic durante la sua parentesi a Firenze prima del suo esonero. Ecco quindi che una breve storia d'amore sembra essere arrivata al capolinea: del resto sembra ormai Sousa al 99% lascerà la Fiorentina in estate per iniziare una nuova avventura. Difficile che sia la Juventus nonostante i sondaggi effettuati nei mesi precedenti, più probabile invece che ci sia spazio per lui in Bundesliga. Del resto a sua prossima meta del tecnico ai tifosi viola importa poco, poiché era più fondamentale arrivare a fino stagione senza grossi dissapori in un rapporto che soltanto un anno e mezzo fa sembrava quasi idilliaco.