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  • Sorrentino vs Juve:|'Dissero che non valevo nulla'

    Sorrentino vs Juve:|'Dissero che non valevo nulla'

    Con la Juve non è mai una partita normale. E tantomeno lo è per lui al quale, quando giocava coi bianconeri, gli dissero a muso duro: «Tu il massimo che puoi fare è l'Eccellenza!».  Per Stefano Sorrentino, un ragazzo con una passione per il calcio grande così, e papà Roberto portiere come lui, una pugnalata. Sabato torna, per l'ennesima volta, a sfidare la corazzata torinese e quelle parole, a distanza di tanti anni, continuano a fare male perché la ferita è stata profonda e non si è mai completamente rimarginata, anzi. Un motivo in più per vendicarsi.


    Il Chievo, d'altra parte, contro la Juve vanta grandi prestazioni in passato, no?
    «Grandi partite ma zero vittorie, allora sarebbe anche ora di riuscire a portare a casa i tre punti».

    Come è cambiato il Chievo delle grandi imprese contro i bianconeri?
    «Il Chievo è sempre lo stesso, cambiano i giocatori, gli allenatori ma noi rimaniamo gli stessi. È la Juvenuts che è cambiata moltissimo. Alcuni giocatori sono rimasti ma è cambiata la mentalità, gli obiettivi, lo stadio, conta pure quello. Ma noi siamo pronti a fare l'impresa».

    Contro i bianconeri quale è stata la partita che ti ha emozionato di più?
    «Il 3-3 con tripletta di Sergio. Rimarrà una di quelle partite che ricorderò per sempre. Andare a Torino e giocare contro quella Juve e andare in vantaggio, essere raggiunti, tornare davanti ed essere ripresi. E poi, a 10 minuti dalla fine, finire addirittura sotto di un gol ... ecco, credo che una squadra così così sarebbe crollata. Tutti ci davano per spacciati e noi, invece, ci abbiamo creduto fino alla fine e all'ultimo secondo abbiamo segnato. Indimenticabile».

    Per lei comunque questa è una sfida dal sapore particolare. «La mia storia lo racconta, quando torno a Torino per giocare con la Juventus c'è sempre un sapore particolare. Per fortuna che la vita è varia perché se avessi dovuto dare retta a quei dirigenti che mi scartarono qualche anno fa dicendomi che più dell'Eccellenza non sarei potuto andare ... ecco che sono ben contento di affrontarli e provare pure a batterli».

    Ancora tante le polemiche del dopo Milan-Juventus con pallone dentro, pallone fuori. Sorrentino al posto di Buffon cosa avrebbe fatto?
    «Esattamente come Buffon. Siamo matti? Adesso, ok le regole, va bene la sincerità, però c'è un arbitro, ci sono dei giudici, spetta loro prendere le decisioni, mica ai giocatori. E comunque in campo nessuno ha chiesto niente a Buffon. E indipendentemente da questo, io già dall'anno scorso ho deciso che non avrei più detto niente, se ho toccato o meno una palla. E spiego perché: se non ricordo male giocavamo in casa una partita decisiva col Cesena e vincevamo 1-0. Su una punizione ho deviato in calcio d'angolo, l'arbitro è venuto da me e mi ha chiesto se avevo toccato e io gli ho detto di sì. Quindi calcio d'angolo a pochi minuti dalla fine per loro che si stavano salvando come noi, per cui una gara molto delicata. Poi, però, in un'altra occasione, qualche domenica dopo, stessa situazione ma questa volta la palla nemmeno la sfioro: l'arbitro mi chiede di nuovo se ho toccato e io gli dico di no. E lui che fa? Dà il calcio d'angolo. Ecco, da quel momento io ho deciso che non avrei più detto nulla».

    Chi è più forte, Milan o Juve?
    «Se la giocheranno fino in fondo. Noi dobbiamo ancora incontrarle, ma queste sono partite stimolanti e cercheremo di batterle entrambe». 


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