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Soriano: 'La Sampdoria per me è tutto, quando mi chiamarono...'
Un anno e mezzo nella Primavera, il prestito ad Empoli e poi la maglia blucerchiata, quella della prima squadra, che diventa realtà il 5 ottobre del 2011. Da lì in poi, la carriera di Soriano è stata un crescendo, che lo ha portato sino alla nazionale e alla fascia da capitano del Doria.
"Sono cresciuto in Germania, ho frequentato scuole e amici tedeschi, però mi sono sempre sentito italiano, in casa si parlava italiano, si mangiavano piatti italiani e si ascoltava musica italiana. Mi sono trovato benissimo nel calcio tedesco, ho avuto la possibilità di essere convocato nelle nazionali giovanili, quando posso torno in Germania dove vivono ancora i miei genitori e dove ho tantissimi amici, però ho sempre coltivato il sogno del calcio italiano, quindi quando è arrivata la chiamata della Samp, proprio negli ultimi giorni del mercato di gennaio del 2009, non ho avuto il minimo dubbio: ho detto subito sì" ha detto Soriano a BMagazine.
"All'inizio non è stato facile, soprattutto come abitudini, come sistemi di gioco" ammette il numero 21- però l'ambiente Samp ha la capacità di coinvolgere i ragazzi, di farli sentire in famiglia e importanti. Un clima ideale per crescere. Il primo anno in cui sono stato aggregato alla prima squadra ho imparato tantissimo perché dovevo confrontarmi con calciatori affermati. Per esempio c'era Cassano che usava il bastone e la carota, però ha sempre speso belle parole per me e mi ha dato grande fiducia".
Grande merito della sua crescita va anche a mister Mihajlovic; lo racconta lo stesso Soriano: "Non posso negare che nelle due stagioni con Mihajlovic sono cresciuto moltissimo, sotto tutti gli aspetti, anche quello di essere più cattivo e determinato in zona gol. E posso fare ancora meglio, devo essere meno buono e bello, servono anche i gol brutti. Questo me lo ripete sempre anche Montella, uno che con i gol ci sapeva fare".
Comunque, il legame con il Doria resta fortissimo: "La Samp per me è tanto, direi tutto nel percorso della mia carriera. Mi ha permesso di realizzare il sogno di giocare in Italia e, grazie alla Samp, ho avuto anche il piacere e l'onore d'indossare la maglia azzurra. Devo ringarziare tutti: società, allenatori, compagni. Senza di loro oggi non sarei qui a raccontarmi. La Samp non mi ha mai fatto ripensare alla scelta di lasciare il Bayer. La Nazionale? E' un traguardo - conclude Soriano - senza lavoro, sacrificio e dedizione non si raggiunge".