'Solo noi', il manifesto juventino che racconta le verità nascoste su Calciopoli
Bertinetti era allora il preside della facoltà di Lingue e Letterature straniere, direttore della scuola di dottorato, apprezzato autore di testi teatrali su Beckett e curatore di volumi contenenti i maggiori romanzi di Graham Greene. Mi chiesi cosa c'entrasse con Tuttosport, ma - a dimostrazione che lo sport è trasversale - come minimo sapeva della sua esistenza e ipotizzava una sua qualche utilità.
Nei giorni successivi alla vittoria della Nazionale di Lippi ai Mondiali di Germania e precedenti la sentenza di Calciopoli, Bertinetti e una serie di professori, primari, avvocati e via graduando avevano stilato una sorta di manifesto della "fierezza juventina" nel quale "dichiarare che la fiducia dei tifosi juventini nella loro squadra, a dispetto del linciaggio cui era sottoposta e del grottesco processo in cui era accusata, non era affatto venuta meno".
Il testo non era certo eversivo, ma nel suo "Solo noi" - storia sentimentale e partigiana della Juventus -, Bertinetti racconta che i tentativi di farlo pubblicare a "La Stampa" di Torino e a "La Gazzetta dello Sport" naufragarono miseramente. Scrive Bertinetti: "Immediatamente dopo telefonai a Tuttosport che da qualche giorno pubblicava in uno spazio apposito lettere e messaggi di tifosi bianconeri. Mi diedero appuntamento telefonico con il direttore, Giancarlo Padovan, il quale ascoltò con attenzione e mi disse di richiamarlo il giorno dopo. Così feci e quando gli chiesi di ospitare il nostro testo nello spazio dedicato ai tifosi rispose di sì".
"Racconto queste cose - prosegue l'autore -, con il rischio di annoiare, perché dicono molto sull'atmosfera del momento, alla vigilia dell'uscita della sentenza. E poiché l'atmosfera era quella che era, il giorno dopo quasi mi venne un colpo. Padovan aveva messo il testo non nell'angolo dei tifosi, ma in prima pagina, a mo’ di editoriale. Evidentemente aveva deciso che per tenere alta l'attenzione dei suoi lettori quello poteva essere un utile strumento. D'altronde già prima aveva deciso di dare spazio alla voce dei tifosi juventini. Questo testo, però, date le cariche dei firmatari, gli sembrò che meritasse una collocazione diversa, pur rischiando qualcosa, dato che tutti i giornali erano schierati per il fronte giustizialista. Decise quindi di presentarlo come il "manifesto bianconero", oppure "il manifesto degli intellettuali", e lo pubblicò giovedì 13 luglio 2006, il giorno prima della sentenza".
In "Solo noi" Paolo Bertinetti non parla esclusivamente di Calciopoli, ma anche delle imprese della sua squadra, dei trionfi di Lippi e Conte, dell'impropria definizione di Milano Scala del calcio ("la storia del calcio si è fatta soprattutto a Torino: Juve e Toro hanno vinto molti più scudetti delle due milanesi messe insieme"). Certo, la sua è una storia partigiana, ma l'onestà intellettuale dell'autore sta nel denunciarlo fin dal sottotitolo di copertina. Questo libro non piacerà solo ai tifosi juventini, ma anche a chi non ama verità di comodo. Scrittura fluida, lettura agevole, un fiume di fatti e di poderose opinioni. Quasi tutte centrate.
"Al processo di Napoli i legali di Moggi presentarono alcune intercettazioni che gli inquisistori avevano ignorato, facendo così emergere ciò che in realtà la FIGC e la quasi totalità dei giornalisti sapevano benissimo, ma che sistematicamente avevano finto di non sapere".
"Nell’ottobre del 2010 ne scrissi anche su Calcio GP, il settimanale fondato da Giancarlo Padovan, che l’editore aveva congedato da Tuttosport, nonostante il quotidiano, sotto la sua direzione, in un momento di flessione generale, avesse invece aumentato il numero di lettori. Allontantato per le pressioni giunte da alto loco, dissero alcuni. Per la minaccia dei grossi gruppi di togliere la pubblicità, dissero altri. In effetti un direttore che osava parlare chiaro di Inter, Collina, Mancini e persino di Totti non doveva essere molto gradito".
Paolo Bertinetti
Solo NOI
storia sentimentale e partigiana della Juventus
Rizzoli, pagine 316, costo 19 euro