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Soldi al calcio dai bookie: Tavecchio e il 'modello francese'
Prendendo spunto dai campionati equiparabili, per prestigio e importanza, alla nostra Serie A, il modello potrebbe essere quello già sperimentato in Francia, paese nel quale - secondo uno studio Agipronews - una quota tra l'1% e il 2% del volume di gioco delle scommesse viene destinato dai bookmaker agli organizzatori degli eventi sportivi che, però, li utilizzano per prevenire e combattere i tentativi di frode. In Inghilterra il prelievo c'è e anche ricco: il 10,75% dei profitti che però viene interamente destinato al mondo ippico, paragonabile per importanza e tradizione a quello del calcio. Attenzione però, perchè in Inghilterra più volte gli organizzatori della Premier League hanno provato a monetizzare il calendario delle partite, spostando lo scontro nei tribunali e uscendone regolarmente con le ossa rotte. E in Germania? Il 5% della raccolta è destinato genericamente allo sport.
Un esempio su quanto accadrebbe da noi? Applicando il modello francese e a fronte di una raccolta pari a 3,8 miliardi nel 2013, il prelievo a favore del calcio si attesterebbe tra 35 e 70 milioni, considerando che il pallone vale l'85% della raccolta complessiva, con il restante 15% inquadrato negli altri sport. Se, invece, si considerasse quanto raccolto dalla Serie A (nel 2012), circa 800 milioni, la quota destinata al pallone sul modello francese sarebbe tra 8 e 16 milioni.