LA SQUADRA – Da due anni, sulla panchina di Reggio c’è Walter Mazzarri, giovane allenatore in rampa di lancio, alle sue prime esperienze in Serie A. Foti si è affidato a lui e ha ottenuto due salvezze consecutive con grande agio. L’ultima era addirittura arrivata toccando quota 44 punti. L’estate però passa come un ciclone e rimescola le carte. Salvarsi dal -15 è ai limiti dell’impossibile. Mazzarri non scappa ma chissà se in cuor suo anche solo pensasse all’impresa. Ai media dice: “Così è quasi impossibile, in un certo senso è come non farci partecipare alla A”, ai suoi, al chiuso degli spogliatoi, fa un appello: “Proviamoci, chi non se la sente, può andare via”. Grossi aiuti dal mercato non arrivano, la società sa bene che quella sarà una stagione di penitenza e quindi meglio non sperperare troppi soldi. Lasciano il club pilastri come Cozza e Paredes, giocatori utili come Biondini e Franceschini, così come Vigiani che però tornerà a gennaio. In entrata ecco Aronica ed Amerini, a gennaio al Granillo arriverà anche Foggia. La rosa è ampia, la stella è Nicola Amoruso, tanti sono i gregari, molte meno le speranze di farcela. Tra i pali si alternano Pelizzoli e Campagnolo. In difesa gli arcigni Aronica, Lanzaro e Alessandro Lucarelli, cui danno una mano talvolta Giosa e Di Dio. Gli esterni del 352 di mazzarrismo puro sono Mesto e Modesto, in mezzo al campo lottano e governano Amerini, Giacomo Tedesco, Tognozzi, Missiroli, Vigiani e comprimari come Gazzi, Carobbio e Nardini. La qualità è affidata a Leon, prima che partisse per Genoa a gennaio, e a Foggia poi, i gol alla coppia Rolando Bianchi-Nicola Amoruso, con il danese Nielsen a fare da riserva.