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    Jannik Sinner nella storia: vince l'Australian Open, è il suo primo torneo slam

    Jannik Sinner nella storia: vince l'Australian Open, è il suo primo torneo slam

    • Redazione CM
    Jannik Sinner fa la storia dello sport italiano. L'altoatesino ha vinto l'Australian Open battendo a Melbourne il russo Medvedev in una maratona chiusasi al quinto set. L'azzurro rimonta due set e vince 3-6, 3-6, 6-4, 6-4, 6-3 . Si tratta del primo slam nella sua giovane carriera e della prima vittoria italiana nello slam australiano. Dopo aver sollevato insieme al team azzurro la Coppa Davis nel 2023, Jannik vince ancora e si proietta nell'olimpo di questo sport, dopo aver avuto la meglio anche di Djokovic in semifinale. Sinner è il terzo italiano dopo Pietrangeli e Panatta a vincere un titolo Slam nel singolare maschile, il primo a riuscirci dal 1976. Mai nessun italiano si era imposto a Melbourne: per Jannik è l'11° trionfo della carriera.

    STORIA - Sinner era alla sua prima finale in uno Slam: prima di lui ci sono arrivati solo otto italiani e appena quattro di essi hanno alzato la coppa. In passato a compiere l'impresa erano stati Giorgio De Stefani (Roland Garros 1932), Nicola Pietrangeli (Roland Garros 1959, 1960 e 1961), Adriano Panatta (Roland Garros 1976), Francesca Schiavone (Roland Garros 2010 e 2011), Sara Errani (Roland Garros 2012), Flavia Pennetta e Roberta Vinci (Us Open 2015), Matteo Berrettini (Wimbledon 2021). Abbiamo alzato il trofeo cinque volte, due con Pietrangeli, una con Panatta, poi Schiavone e Pennetta. 

    LE PAROLE - Queste le sue prime parole a caldo. "Ciao a tutti. Prima di tutto mi congratulo con te Danil per aver disputato un grande torneo. A ogni match mi mostri qualcosa in cui poter migliorare, corri su ogni palla, ti auguro di sollevare questo trofeo prima o poi, Non solo con chi è qui ma anche chi è a casa,, voglio ringraziare tutti. Grazie perché mi incoraggiate e riuscite a capirmi anche se a volte non è facile. Grazie alla mia famiglia, vorrei che tutti quanti avessero i genitori che ho avuto io. Non mi hanno mai messo sotto pressione e mi hanno dato sempre la possibilità di scegliere. Sono felice che si giochi qui, perché a casa mia c'è la neve e venti gradi sotto zero... Correre sotto il sole è molto meglio"

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