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    Si volevano lasciare, ma è Vlahovic a salvare la Juve: così combatte anche Lukaku

    Si volevano lasciare, ma è Vlahovic a salvare la Juve: così combatte anche Lukaku

    • Nicola Balice
    La Juve era in difficoltà. In grande difficoltà. E questa volta Dusan Vlahovic ha fatto quello che dovrebbe fare sempre in questi casi: la differenza. Contro il Bologna di sicuro non si è vista la miglior Juve e nemmeno il miglior Vlahovic. Ma è proprio il centravanti serbo ad aver evitato guai peggiori, andando a fare quello che dovrebbe e fare ogni volta: riempire l'area. Perché è lì che arrivano i palloni, magari sporchi, ma che possono trasformarsi in gol. Di fatto, statistiche a parte, Vlahovic ha avuto due palloni giocabili in area e ha segnato due gol. Il primo annullato per un fuorigioco millimetrico di Adrien Rabiot in traiettoria, il secondo validissimo e in grado regalare almeno un punto ad una Juve già lontanissima da quella spumeggiante dell'esordio in campionato. Unico elemento di congiunzione, proprio la presenza di Vlahovic nel tabellino dei marcatori: non ha lasciato, non se n'è andato, si è presentato subito motivatissimo al via. E pure decisivo.

    CHE MERCATO – Due partite, due gol e sarebbero stati tre. Due punti (in classifica 4) per riaprire un discorso con il campo che era stato sospeso ormai da mesi. Tra pubalgia e incomprensioni tattiche, tra polemiche e prestazioni negative, tra voci di mercato inseguite e altre da cui scappava. Alla fine è rimasto, non per scelta sua né della Juve, ma è rimasto. Lui avrebbe voluto cambiare squadra e andare in un altro top club, il club lo avrebbe ceduto per accogliere Romelu Lukaku, entrambi hanno però posto le proprie condizioni che di fatto nessuno ha voluto esaudire. A cominciare dalla valutazione del cartellino: nessuno è andato oltre i 60 milioni, al massimo con qualche bonus in più come fatto dal Chelsea prima della rottura. Ormai storia, ormai acqua passata, anche se il mercato terminerà solo tra qualche giorno è di nuovo presente-futuro il binomio Vlahovic-Juve. I tifosi d'altronde sono sempre stati con Dusan, urlando a gran voce la voglia di vedere lui con la maglia numero 9 e non Lukaku, forse pure questo ha fatto la differenza. Con il serbo che è partito nel modo migliore, segnando gol pesanti, agendo da leader, anche se poi i palloni giocabili continuano a contarsi sulle punte delle dita. Pensavano di separarsi, Vlahovic e la Juve. Sono rimasti insieme. E ora Dusan vuole diventare grande facendo tornare grande la squadra. 

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