Intermania, ha ragione Sarri: Perisic con Spalletti gioca un altro sport
IL DESTINO DI PERISIC - Allora Perisic (nato nel 1989, l'anno dello scudetto dei record col Trap in panchina) era un ragazzino di 12 anni, ma già indossava una maglia dell'Inter color arancione, la terza di quella stagione. Guarda caso il croato è l'assoluto protagonista di giornata: "beccato" dalle telecamere mentre ride per il 2-2 del Milan a Benevento e autore della sua prima tripletta in carriera, salendo a 7 gol con 6 assist in questo campionato. Ivan è l'uomo simbolo di una squadra affamata. Vedere per credere come, sul 4-0, si arrabbia per un passaggio sbagliato o per una perdita di tempo su una rimessa laterale. E pensare che la scorsa estate voleva andare via, poi per fortuna Spalletti gli ha fatto cambiare idea.
SPALLETTI RE MIDA - Il primo successo di un allenatore (inneggiato ieri dalla Curva Nord) riuscito nell'impresa di far rinascere una squadra data per morta e che invece quest'anno "gioca un altro sport". Rispetto alla passata stagione, nella formazione titolare schierata contro il Chievo c'erano soltanto due nuovi acquisti: Skriniar e Borja Valero. Eppure l'Inter ha raccolto 18 punti in più, segnando 11 gol in più e subendone 11 in meno. Dopo essere arrivata settima a 29 punti dalla Juve, sabato si presenta al derby d'Italia in testa alla classifica. Cosa chiedere di meglio? Magari non avere Perisic contro al fantacalcio, ma va bene così: ieri Ivan & C. sono stati perfetti.
@CriGiudici