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  • Sforza: "L'Inter, l'Italia e Aldo, Giovanni e Giacomo: vi racconto la mia Svizzera"

    Sforza: "L'Inter, l'Italia e Aldo, Giovanni e Giacomo: vi racconto la mia Svizzera"

    In Italia è più conosciuto per essere presente, suo malgrado, in un film di Aldo, Giovanni e Giacomo che per le sue prestazioni in maglia nerazzurra, eppure Svizzera-Italia è anche la partita di Ciriaco Sforza. Ex centrocampista, meteora interista, ha parlato al Corriere della Sera per presentare l'ottavo di finale più equilibrato, insieme a Francia-Belgio, di questi Europei. E, sì, ha parlato anche di "Tre uomini e una gamba".

    SFORZA OGGI - Nato a Wohlen nel cantone tedesco di Argovia da emigrati di Mirabella Eclano in provincia di Avellino, oggi ha 54 anni e allena lo Schaffhausen, serie B svizzera, ma sogna di arrivare in Germania o in Italia, magari proprio all’Inter. "Non subito però, devo ancora crescere, ma un giorno chissà. Sarebbe come chiudere un cerchio", dice.

    IL FILM - La scena ormai è diventata cult: Giovanni che redarguisce Aldo per aver comprato la maglia di Sforza e lui che risponde che quella di Ronaldo era finita. Scene di quasi 30 anni fa ma di cui è fiero Sforza. "Fastidio? E perché? È un film bellissimo, fra i più famosi del cinema italiano. Essere citato in quella scena mi riempie di orgoglio. L’ho rivista un sacco di volte. Ne vado fiero"..

    LA GARA - "Se guardiamo le ultime tre partite, la Svizzera ha giocato bene e vinto, soprattutto nell’ultima contro la Germania. Le aspettative sono alte. C’è la voglia di fare l’impresa. Per questo motivo dico che c'è più pressione sulla Svizzera che sull'Italia. A noi serve lucidità in partite così. Le grandi squadre, e l’Italia è una grande squadra, sanno risolverla in un minuto. Vedi con la Croazia. È vero, gli azzurri hanno rischiato grosso ma è una condizione che storicamente conoscete bene. Così date il meglio, spalle al muro. Il nostro punto debole è che manca un vero numero 9, l’uomo dei gol. Yakin è stato bravo a compensare col gioco di squadra. Oggi la Svizzera è come un’onda. Se non la prendi bene, ti travolge senza che te ne accorgi".

    I RICORDI - Con la maglia dell'Inter, Sforza ha messo assieme 4 gol e 36 gare. Era il 96-97, in panchina Roy Hodgson e, arrivato dal Bayern Monaco, sullo svizzero c'erano grossa pressione e grandi aspettative: i nerazzurri credevano di aver preso uno dei migliori giovani centrocampisti europei. In campo le sensazioni furono diverse ma per Ciriaco quell'esperienza fu comunque positiva. "Che ricordo ho di quella stagione? Più i rimpianti? "Tutt’altro. Solo tanti ricordi belli: il terzo posto, il debutto a Udine con gol. E l’orgoglio di aver giocato in una squadra leggendaria":

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