Calciomercato.com

  • Una famiglia nel pallone, papà e figli giocano nella stessa squadra: la storia

    Una famiglia nel pallone, papà e figli giocano nella stessa squadra: la storia

    • Nicola Lavacca
    Tale padre, tali figli. Il calcio sano di provincia racconta la singolare storia di Pierluigi Pio, 45enne centrocampista dai piedi buoni, ancora sulla breccia, che per la prima volta nella sua lunga e infinita carriera sta giocando al fianco dei suoi due pargoli, Emanuele di 20 anni e Nicolò di 17, nella squadra del Chianocco in Seconda categoria piemontese (girone D). Un “vizio” di famiglia che ha dato vita ad un’esperienza unica nel suo genere e che continua a dipanarsi tra palpiti affettivi e affinità sportive in un angolo suggestivo della lussureggiante Val di Susa. E’ un ritrovarsi in campo per gli allenamenti e durante le partite nato quasi per caso, sullo sfondo di una granitica e inveterata passione per il pallone. Papà Pierluigi, giunto alla trentacinquesima stagione agonistica, in virtù della notevole esperienza maturata perlopiù tra i dilettanti è una sorta di chioccia per i suoi due ragazzi proiettati verso il futuro. "Io e i miei figli viviamo per il calcio, al di là del rapporto familiare – sottolinea Pieruigi Pio che vanta anche alcune presenze in serie D con il Giaveno -. Mai avremmo pensato di indossare la maglia della stessa squadra, considerato che loro due fanno le proprie scelte in maniera autonoma. Sono stato contattato dal Chianocco l’estate scorsa per dare una mano dopo la retrocessione dalla Prima categoria. Emanuele, reduce dall’esperienza con Union Vallesusa e Alpignano, ha deciso a sua volta di accettare la proposta del Chianocco anche per completare gli studi della scuola serale. Nicolò, rimasto fermo un paio d’anni, aveva una gran voglia di ripartire e di rimettersi in gioco. Così, ha ricominciato con la formazione arancione-nero. Tutti e tre con gli identici colori sociali: qualcosa di meraviglioso".

    IN CAMPO - Un trio familiare con il marchio calcistico di fabbrica, che ha atteso con una certa ansia il giorno del debutto. "Abbiamo giocato da titolari la partita di Coppa Piemonte contro il Rivoli – dice il papà Pierluigi che fa il gommista -. Una giornata fantastica che non dimenticheremo facilmente, anche per via della buona prestazione che ci ha accomunati. Emanuele, terzino destro fluidificante, ha segnato un gol. Per Nicolò, mancino puro esterno di difesa, è stata una gara agrodolce perché dopo aver fatto un paio di assist decisivi si è infortunato ad un ginocchio. Tuttavia, è stato davvero fantastico duettare in campo, scambiarci il pallone, costruire azioni importanti. Una sensazione davvero piacevole".

    DA COMPAGNO DI SQUADRA A PAPA' - Pierluigi Pio, oltre ad essere un papà premuroso, è anche un maestro dell’arte pedatoria. Dispensa consigli di natura tecnica e tattica a Emanuele e Nicolò, ma trova anche il momento giusto per qualche rilievo critico. "Sono una sorta di allenatore in campo, non solo per i miei figli e cerco sempre di spronare i ragazzi a dare il meglio, a non scoraggiarsi anche quando magari sbagliano una giocata. Con Emanuele e Nicolò, nel tornare a casa in macchina, parliamo molto dell’andamento della partita. In alcuni casi do loro delle indicazioni e dei suggerimenti, altre volte capita di commentare gli errori commessi, in modo da porre poi rimedio. In auto sono più un papà per Emanuele e Nicolò, in campo sono un esperto compagno di squadra per tutti quanti".

    L'UNIONE - A Chianocco, paesino di 1.500 abitanti della città metropolitana di Torino, è nata la favola calcistica della famiglia Pio che tra l'altro fa il tifo per il Milan. Sul prato dei campi di periferia affiora lo spirito di coesione, come natura crea. Le parole all’unisono di Emanuele e Nicolò sono emblematiche: "Giocare insieme ha cementato ulteriormente il rapporto tra noi due e nostro padre. Mai come in questo caso, attraverso il calcio l’unione fa la forza anche a livello familiare".
    Il futuro è dietro l’angolo, da costruire con quel’afflato umano che porta non solo i risultati ma anche entusiasmo, emozioni e gioia. "Speriamo di far bene con il Canocchio e di centrare la promozione in Prima categoria – conclude Pierluigi -. Il sogno di noi tre è difendere i colori di questa società anche nella prossima stagione. Io continuerò a giocare, Emanuele e Nicolò desiderano farlo ugualmente insieme al loro papà".

    Altre Notizie