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Serie C, debiti e stipendi non pagati: Pro Piacenza a rischio fallimento
Ma l’ambiente è comunque teso. Non ci sono comunicazioni ufficiali, i presunti bonifici partiti non sono mai giunti a destinazione. Risultato, squadra riunita a lungo negli spogliatoi dell’impianto utilizzato per gli allenamenti, dove l'allenatore Giannichedda e i suoi hanno discusso di una situazione fattasi pesante. Una rosa, quella piacentina, che vede la presenza di un giocatore del calibro di Ledesma, ma anche di tanti giovanissimi, in molti casi alla prima esperienza da professionisti. Si parla addirittura di una possibile, e imminente, richiesta di messa in mora da parte di un tesserato che vanta crediti nei confronti del club. Dunque, non solo rischio penalizzazione all’orizzonte, ma quello ben più grave di un'azione che, seppur individuale, rischia di innescare conseguenze devastanti sul futuro della società che rappresenta un piccolo quartiere di Piacenza.
A completare il quadro rimane la lista di creditori, tra fornitori e artigiani, che stanno bussando alla porta del club per ottenere le spettanze: i giardinieri che hanno in cura i campi d’allenamento di prima squadra e settore giovanile, vanterebbero cifre notevoli e alcuni hanno già incrociato le braccia. Ultima, ma non meno rilevante, la questione stadio: dopo un lungo tira e molla, contratti sottoscritti e stracciati dai due direttori generali che si sono succeduti, Morrone e il dimissionario Santoro, con il Piacenza Calcio, gestore del Garilli, si è arrivati a un accordo per il pagamento anticipato della locazione dell’impianto prima di ogni singola partita. I 6mila euro per la gara con il Cuneo di domani sono arrivati in extremis ai "cugini" biancorossi, mancano ora all’appello quelli per il match di mercoledì con il Siena: con le casse del Pro allo stremo, l’ipotesi che i cancelli possano rimanere chiusi non è così remota.