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Serie B, il pagellone: Frosinone e Reggina regine del mercato, il Palermo è da 7,5. Brescia flop da 4
Le prime tre giornate del campionato di Serie B hanno espresso verdetti parziali che gli ultimi movimenti di mercato potrebbero riscrivere. Un campionato che sarà estremamente livellato pure dalle mosse al fotofinish andate in porto entro le 20 di ieri e che abbiamo deciso di analizzare nel consueto pagellone di fine mercato:
ASCOLI 6: Bucchi ha ereditato l'ottima base costruita da Sottil e le scommesse Gondo (che partenza), Lungoyi e Pedro Mendes hanno tutto per non far rimpiangere la partenza di un altro elemento di grande qualità come Saric dopo Sabiri.
BARI 7: Cheddira, Salcedo, Folorunsho e Vicari sono il fiore all'occhiello di una campagna acquisti che ha portato esperienza e freschezza per puntare a qualcosa di più della salvezza. Caprile si candida già al ruolo di rivelazione del torneo, i ritorni di Galano e Bellomo aggiungono esperienza e qualità in un reparto comunque già ben rifornito.
BENEVENTO 6,5: un mercato caotico e di rincorsa, non a caso corretto dagli ultimi movimenti disperati del ds Foggia nell'ultimo giorno utile. Con Forte e La Gumina già in organico, l'arrivo di Simy si può spiegare soltanto nell'ottica del passaggio dal 4-3-3 al 3-5-2 ma rischia di far saltare qualche equilibrio. La squadra non è stata rinnovata e ringiovanita come si sperava, ma Leverbe, Veseli e il ritorno di Schiattarella mantengono la squadra altamente competitiva nonostante gli addii di Barba, Lapadula, Ionita e Insigne.
BRESCIA 4,5: pochi soldi da spendere e nemmeno troppe idee. Cellino, distratto da vicende giudiziare extra-campo, punta tutto o quasi sulla voglia di rivalsa di un allenatore che conosce molto bene come Clotet. Ha tenuto duro per Cistana e Bisoli, ma i soli innesti di esperienza di Benali e Viviani non possono bastare; gli addii di Sabelli e Pajac rischiano di non essere compensati dai giovani Jallow e Pace e anche i giovani Galassi e Garofalo ad oggi sono scommesse.
CAGLIARI 6: il presidente Giulini ha incassato bene dalle partenze di Cragno, Vicario, Joao Pedro, Carboni e Bellanova e ha sacrificato pure i gemelli Tramoni e Martin per esigenze di cassa. Ma le mancate cessioni di Pereiro, Nandez e Pavoletti rischiano di creare un po' di sovrabbondanza per Liverani, a maggior ragione dopo il colpo last minute Falco. Al contempo ha immesso tanto esperienza e giocatori adatti alla categoria come Lapadula, Mancosu, Capradossi, Barreca e Viola. E Makoumbou si è già conquistato la fiducia di Liverani.
CITTADELLA 5: il ds Marchetti ha toccato poco o nulla nell'organico a disposizione di Gorini rispetto all'ultima stagione. Asencio può essere l'elemento di svolta per le fortune del reparto d'attacco - e l'inizio di campionato pare confermarlo - ma la vera scommessa e sulla definitiva esplosione di Antonucci.
COMO 7: Fabregas è il nome che fa sognare e che, anche per le sue connotazioni a livello di marketing, dà il senso dell'ambizione della proprietà indonesiana. Ma nel mercato del ds Ludi c'è tanto altro, a partire da un reparto offensivo nettamente più forte con Mancuso e Cutrone per non far sentire la mancanza di La Gumina. Il rientro di Vignali e Baselli sono colpi di categoria, alla pari di Faragò. Non sono mancati gli investimenti sui giovani e Ghidotti, Binks e Kerrigan hanno tutto per ben impressionare. Ambrosino e Da Riva aumentano infine le possibilità di scelta per mister Gattuso.
COSENZA 6: l'impresa di mantenere la categoria nella passata stagione ha dato nuovi impulsi anche sul mercato, improntato principalmente sui giovani di talento. Panico, Sidibe, Nasti, Brescianini e Kornvig rispondono a questa logica, mentre Rispoli e D'Urso portano quell'esperienza che non guasta mai, da aggiungere alla certezza Larrivey e all'idolo di casa Florenzi. Operazione rilancio per Butic e Brignola: interessante.
FROSINONE 8: il mago Angelozzi ha colpito ancora. Squadra decisamente rinnovata e con talento da vendere: Moro, Mulattieri, Caso, Ciervo, Bocic e il gioiello di scuola atalanta Oliveri danno a Grosso solo l'imbarazzo della scelta. Niente male anche l'impatto di Kone in mezzo al campo, mentre negli ultimi giorni sono arrivati quei puntelli di sicuro affidamento che possono far fare il definitivo salto di qualità: Ravanelli, Sampirisi, Frabotta, Mazzitelli e Insigne. Per non parlare di Lucioni. Tanta roba.
GENOA 7,5: basterebbe dire Coda. Sinonimo di garanzia, di gol e di promozioni: la doppietta con Benevento e Lecce è lì a dimostrarlo. Ma anche Aramu e Strootman, a patto però che quest'ultimo abbia la tenuta atletica per reggere il calcio ad alta intensità di Blessin. C'era davvero poco da cambiare dopo la rivoluzione del gennaio scorso, l'organico è straordinariamente competitivo così per l'immediato ritorno in Serie A.
MODENA 6,5: l'essere riusciti a trattenere il funambolo Azzi, resistendo alla corte di Atalanta e Spezia, vale già di suo il prezzo del biglietto nell'estate del ritorno in cadetteria. L'imperativo categorico della proprietà è stato di rinforzare la rosa con innesti mirati e senza spese folli: l'esperienza di De Maio, Falcinelli, Diaw e Gargiulo possono fare molto comodo per non accusare il salto di categoria.
PALERMO 7,5: ha saputo resistere agli scossoni e alle turbolenze provocate da un cambio di proprietà che si è rivelato un autentico terremoto. Via Baldini e Castagnini, artefici del miracolo della promozione, dentro una scelta all'insegna del sentimento ma anche della logica come Corini in panchina. E poi, oltre alla conferma doverosa di bomber Brunori, sono arrivati rinforzi di grande spessore come Saric, Di Mariano, Stulac, Segre e Bettella. Vido, Elia e Gomes confermano che le ambizioni dei nuovi proprietari sono decisamente importanti.
PARMA 6: l'anno della riscossa passa dalla scelta di un allenatore capace di vincere il campionato dello scorso anno a Cremona puntando sui giovani e sul bel calcio. Tanti esuberi da piazzare e pochi innesti di esperienza - Chichizola, Romagnoli e Ansaldi - per migliorare qualitativamente un organico che già nella passata stagione era una fuoriserie. Un solo dubbio: basterà Charpentier per risolvere il problema dell'attaccante?
PERUGIA 5,5: perduto Alvini, vero valore aggiunto del sorprendente campionato scorso, la scelta è caduta su un veterano della categoria come Castori. Al termine di questa finestra di mercato, la rosa ne esce palesemente indebolita: De Luca, Burrai, Falzerano, Chichizola e Segre sono stati rimpiazzati da Di Carmine (un ritorno), Strizzolo, Luperini, Bartolomei, Vulic, Gori e Casasola. Un po' pochino...
PISA 7: i sacrifici di Leverbe, Birindelli e Lucca sono stati ampiamente compensati dalla conferma di Beruatto, Sibilli e Torregrossa, ma soprattutto da una campagna acquisti per riprovare la scalata alla Serie A. Tramoni, Morutan, Barba, Ionita, Canestrelli e Calabresi sono i regali consegnati a Maran: ora tocca a lui trovare la quadra.
REGGINA 8: dalla possibile scomparsa dal calcio professionistico ai sogni playoff nel giro soltanto di poche settimane. L'arrivo di una nuova proprietà e di Pippo Inzaghi in panchina hanno acceso immediatamente un entusiasmo alimentato da una campagna acquisti con ingaggi mirati, tra esperienza e gioventù, per disputare un campionato da protagonista. Gagliolo, Majer, Lollo, Hernani e Canotto sono calciatori di sicuro affidamento, che vanno ad aggiungersi ai vari Ravaglia, Camporese, Obi e ai già presenti Rivas, Ricci e Menez. E anche i giovani Pierozzi, Fabbian e Lombardi hanno già dato risposte molto incoraggianti nelle prime giornate.
SPAL 7: il lavoro iniziato il gennaio scorso da Venturato necessitava di rinforzi e di volti nuovi per provare a ripetere l'autentico miracolo allestito a Cittadella. La struttura della squadra protagonista nell'ultimo campionato in A è stata letteralmente smontata per puntare giocatori più funzionali all'idea di calcio del tecnico italo-australiano e alle necessità economiche del club. Via Vicari, Di Francesco, Mancosu, Mora e Viviani, dentro l'interessantissimo difensore Arena, Fiordaliso, Valzania, Varnier, Proia, Maistro, Dalle Mura, Rauti, Rabbi, Moncini e La Mantia. Insieme alle conferme di Esposito e Dickmann, i due là davanti sono il manifesto di una squadra che vuole tornare a sognare in grande dopo l'affannosa salvezza di un anno fa.
SUDTIROL 5: pronti via e subito il caos dell'allenatore. Via il mago Javorcic e il sostituto Zauli dura giusto il tempo di qualche settimana, in contrasto con le strategie di mercato del club. A uno specialista delle missioni impossibili come Bisoli il compito di tirare fuori l'ennesimo coniglio dal cilindro con un organico che, coi soli Carretta, Marconi, Berra e Barison e un'infornata di giovani di talento, farò molta fatica a salvarsi.
TERNANA 5: il complicato inizio di campionato ha già reso incandescente il clima attorno alla squadra e Lucarelli. Le stelle Iannarilli, Falletti, Partipilo e Donnarumma sono rimaste, Favilli è il rinforzo di nome che si aggiunge in un reparto che era difficile da migliorare. Mantovani, Mamadou Coulibaly, Di Tacchio, Cassata e Raul Moro non spostano più di tanto i valori di un gruppo a cui è complicato chiedere di migliorare il rendimento della precedente stagione.
VENEZIA 6: Javorcic è l'uomo designato per cancellare il ricordo della disastrosa stagione passata in Serie A e a creare un'identità in un gruppo che assomiglia molto ad una Torre di Babele. Se ne sono andate certezze come Mazzocchi, Aramu e Henry, al loro posto sono arrivati elementi altrettanto esperti come Zampano, Pohjanpalo e Joronen. Cherishev è una scommessa tanto quanto i giovani Candela e Pierini.
ASCOLI 6: Bucchi ha ereditato l'ottima base costruita da Sottil e le scommesse Gondo (che partenza), Lungoyi e Pedro Mendes hanno tutto per non far rimpiangere la partenza di un altro elemento di grande qualità come Saric dopo Sabiri.
BARI 7: Cheddira, Salcedo, Folorunsho e Vicari sono il fiore all'occhiello di una campagna acquisti che ha portato esperienza e freschezza per puntare a qualcosa di più della salvezza. Caprile si candida già al ruolo di rivelazione del torneo, i ritorni di Galano e Bellomo aggiungono esperienza e qualità in un reparto comunque già ben rifornito.
BENEVENTO 6,5: un mercato caotico e di rincorsa, non a caso corretto dagli ultimi movimenti disperati del ds Foggia nell'ultimo giorno utile. Con Forte e La Gumina già in organico, l'arrivo di Simy si può spiegare soltanto nell'ottica del passaggio dal 4-3-3 al 3-5-2 ma rischia di far saltare qualche equilibrio. La squadra non è stata rinnovata e ringiovanita come si sperava, ma Leverbe, Veseli e il ritorno di Schiattarella mantengono la squadra altamente competitiva nonostante gli addii di Barba, Lapadula, Ionita e Insigne.
BRESCIA 4,5: pochi soldi da spendere e nemmeno troppe idee. Cellino, distratto da vicende giudiziare extra-campo, punta tutto o quasi sulla voglia di rivalsa di un allenatore che conosce molto bene come Clotet. Ha tenuto duro per Cistana e Bisoli, ma i soli innesti di esperienza di Benali e Viviani non possono bastare; gli addii di Sabelli e Pajac rischiano di non essere compensati dai giovani Jallow e Pace e anche i giovani Galassi e Garofalo ad oggi sono scommesse.
CAGLIARI 6: il presidente Giulini ha incassato bene dalle partenze di Cragno, Vicario, Joao Pedro, Carboni e Bellanova e ha sacrificato pure i gemelli Tramoni e Martin per esigenze di cassa. Ma le mancate cessioni di Pereiro, Nandez e Pavoletti rischiano di creare un po' di sovrabbondanza per Liverani, a maggior ragione dopo il colpo last minute Falco. Al contempo ha immesso tanto esperienza e giocatori adatti alla categoria come Lapadula, Mancosu, Capradossi, Barreca e Viola. E Makoumbou si è già conquistato la fiducia di Liverani.
CITTADELLA 5: il ds Marchetti ha toccato poco o nulla nell'organico a disposizione di Gorini rispetto all'ultima stagione. Asencio può essere l'elemento di svolta per le fortune del reparto d'attacco - e l'inizio di campionato pare confermarlo - ma la vera scommessa e sulla definitiva esplosione di Antonucci.
COMO 7: Fabregas è il nome che fa sognare e che, anche per le sue connotazioni a livello di marketing, dà il senso dell'ambizione della proprietà indonesiana. Ma nel mercato del ds Ludi c'è tanto altro, a partire da un reparto offensivo nettamente più forte con Mancuso e Cutrone per non far sentire la mancanza di La Gumina. Il rientro di Vignali e Baselli sono colpi di categoria, alla pari di Faragò. Non sono mancati gli investimenti sui giovani e Ghidotti, Binks e Kerrigan hanno tutto per ben impressionare. Ambrosino e Da Riva aumentano infine le possibilità di scelta per mister Gattuso.
COSENZA 6: l'impresa di mantenere la categoria nella passata stagione ha dato nuovi impulsi anche sul mercato, improntato principalmente sui giovani di talento. Panico, Sidibe, Nasti, Brescianini e Kornvig rispondono a questa logica, mentre Rispoli e D'Urso portano quell'esperienza che non guasta mai, da aggiungere alla certezza Larrivey e all'idolo di casa Florenzi. Operazione rilancio per Butic e Brignola: interessante.
FROSINONE 8: il mago Angelozzi ha colpito ancora. Squadra decisamente rinnovata e con talento da vendere: Moro, Mulattieri, Caso, Ciervo, Bocic e il gioiello di scuola atalanta Oliveri danno a Grosso solo l'imbarazzo della scelta. Niente male anche l'impatto di Kone in mezzo al campo, mentre negli ultimi giorni sono arrivati quei puntelli di sicuro affidamento che possono far fare il definitivo salto di qualità: Ravanelli, Sampirisi, Frabotta, Mazzitelli e Insigne. Per non parlare di Lucioni. Tanta roba.
GENOA 7,5: basterebbe dire Coda. Sinonimo di garanzia, di gol e di promozioni: la doppietta con Benevento e Lecce è lì a dimostrarlo. Ma anche Aramu e Strootman, a patto però che quest'ultimo abbia la tenuta atletica per reggere il calcio ad alta intensità di Blessin. C'era davvero poco da cambiare dopo la rivoluzione del gennaio scorso, l'organico è straordinariamente competitivo così per l'immediato ritorno in Serie A.
MODENA 6,5: l'essere riusciti a trattenere il funambolo Azzi, resistendo alla corte di Atalanta e Spezia, vale già di suo il prezzo del biglietto nell'estate del ritorno in cadetteria. L'imperativo categorico della proprietà è stato di rinforzare la rosa con innesti mirati e senza spese folli: l'esperienza di De Maio, Falcinelli, Diaw e Gargiulo possono fare molto comodo per non accusare il salto di categoria.
PALERMO 7,5: ha saputo resistere agli scossoni e alle turbolenze provocate da un cambio di proprietà che si è rivelato un autentico terremoto. Via Baldini e Castagnini, artefici del miracolo della promozione, dentro una scelta all'insegna del sentimento ma anche della logica come Corini in panchina. E poi, oltre alla conferma doverosa di bomber Brunori, sono arrivati rinforzi di grande spessore come Saric, Di Mariano, Stulac, Segre e Bettella. Vido, Elia e Gomes confermano che le ambizioni dei nuovi proprietari sono decisamente importanti.
PARMA 6: l'anno della riscossa passa dalla scelta di un allenatore capace di vincere il campionato dello scorso anno a Cremona puntando sui giovani e sul bel calcio. Tanti esuberi da piazzare e pochi innesti di esperienza - Chichizola, Romagnoli e Ansaldi - per migliorare qualitativamente un organico che già nella passata stagione era una fuoriserie. Un solo dubbio: basterà Charpentier per risolvere il problema dell'attaccante?
PERUGIA 5,5: perduto Alvini, vero valore aggiunto del sorprendente campionato scorso, la scelta è caduta su un veterano della categoria come Castori. Al termine di questa finestra di mercato, la rosa ne esce palesemente indebolita: De Luca, Burrai, Falzerano, Chichizola e Segre sono stati rimpiazzati da Di Carmine (un ritorno), Strizzolo, Luperini, Bartolomei, Vulic, Gori e Casasola. Un po' pochino...
PISA 7: i sacrifici di Leverbe, Birindelli e Lucca sono stati ampiamente compensati dalla conferma di Beruatto, Sibilli e Torregrossa, ma soprattutto da una campagna acquisti per riprovare la scalata alla Serie A. Tramoni, Morutan, Barba, Ionita, Canestrelli e Calabresi sono i regali consegnati a Maran: ora tocca a lui trovare la quadra.
REGGINA 8: dalla possibile scomparsa dal calcio professionistico ai sogni playoff nel giro soltanto di poche settimane. L'arrivo di una nuova proprietà e di Pippo Inzaghi in panchina hanno acceso immediatamente un entusiasmo alimentato da una campagna acquisti con ingaggi mirati, tra esperienza e gioventù, per disputare un campionato da protagonista. Gagliolo, Majer, Lollo, Hernani e Canotto sono calciatori di sicuro affidamento, che vanno ad aggiungersi ai vari Ravaglia, Camporese, Obi e ai già presenti Rivas, Ricci e Menez. E anche i giovani Pierozzi, Fabbian e Lombardi hanno già dato risposte molto incoraggianti nelle prime giornate.
SPAL 7: il lavoro iniziato il gennaio scorso da Venturato necessitava di rinforzi e di volti nuovi per provare a ripetere l'autentico miracolo allestito a Cittadella. La struttura della squadra protagonista nell'ultimo campionato in A è stata letteralmente smontata per puntare giocatori più funzionali all'idea di calcio del tecnico italo-australiano e alle necessità economiche del club. Via Vicari, Di Francesco, Mancosu, Mora e Viviani, dentro l'interessantissimo difensore Arena, Fiordaliso, Valzania, Varnier, Proia, Maistro, Dalle Mura, Rauti, Rabbi, Moncini e La Mantia. Insieme alle conferme di Esposito e Dickmann, i due là davanti sono il manifesto di una squadra che vuole tornare a sognare in grande dopo l'affannosa salvezza di un anno fa.
SUDTIROL 5: pronti via e subito il caos dell'allenatore. Via il mago Javorcic e il sostituto Zauli dura giusto il tempo di qualche settimana, in contrasto con le strategie di mercato del club. A uno specialista delle missioni impossibili come Bisoli il compito di tirare fuori l'ennesimo coniglio dal cilindro con un organico che, coi soli Carretta, Marconi, Berra e Barison e un'infornata di giovani di talento, farò molta fatica a salvarsi.
TERNANA 5: il complicato inizio di campionato ha già reso incandescente il clima attorno alla squadra e Lucarelli. Le stelle Iannarilli, Falletti, Partipilo e Donnarumma sono rimaste, Favilli è il rinforzo di nome che si aggiunge in un reparto che era difficile da migliorare. Mantovani, Mamadou Coulibaly, Di Tacchio, Cassata e Raul Moro non spostano più di tanto i valori di un gruppo a cui è complicato chiedere di migliorare il rendimento della precedente stagione.
VENEZIA 6: Javorcic è l'uomo designato per cancellare il ricordo della disastrosa stagione passata in Serie A e a creare un'identità in un gruppo che assomiglia molto ad una Torre di Babele. Se ne sono andate certezze come Mazzocchi, Aramu e Henry, al loro posto sono arrivati elementi altrettanto esperti come Zampano, Pohjanpalo e Joronen. Cherishev è una scommessa tanto quanto i giovani Candela e Pierini.