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Serie B: Brescia e Pescara, a rischio Marino e Zeman
Come si legge sul Corriere dello Sport, è a rischio anche Zeman. Il suo Pescara è sprofondato nella tre giorni in Liguria: due sconfitte e otto gol sul groppone (4 Spezia, 4 Sampdoria). Saranno contenti quelli che volevano Zeman sempre più sulla graticola, però a guastare i piani dei detrattori del boemo potrebbe esserci stata la presenza in panchina a 'Marassi' del presidente Sebastiani. Che significa? Semplice, che il patron biancazzurro si è potuto rendere conto di persona di chi è la vera colpa di questa situazione. Cioè, di una squadra alla quale l’allenatore boemo non chiede ogni volta di elaborare un trattato di astrofisica, quanto più prosaicamente di verticalizzare. Ma ai giocatori proprio non riesce, sono sopraffatti dal vizio del fraseggio, quello stucchevole, ripetitivo e inutile scarico indietro del pallone al compagno più vicino (ma fermo), retaggio di non si sa che cosa, più probabilmente sintomo di mancanza di personalità (e coraggio). Paradossalmente il solo che verticalizza è il portiere, infatti l’assist dell’unico gol segnato nel doppio confronto con Spezia e blucerchiati è arrivato da Pigliacelli e ... c’è poco altro da aggiungere (dal momento che non è neppure titolare). Sebastiani questo lo ha visto con i suoi occhi e avrà certamente ragionato sul fatto che sarebbe senz’altro più giusto ribaltare l’organico a gennaio piuttosto che mettere in discussione il tecnico, anche se sappiamo tutti che la consuetudine calciofila è quella di percorrere la seconda via. Ad ogni buon conto, grazie al suo masochismo ecco dunque che il Pescara arriva alla delicata sfida di sabato contro la Ternana nelle peggiori condizione possibili, in crisi di risultati e d’identità.