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    Serie A: oggi l'assemblea per i diritti tv, Lotito contrario ai fondi. Dalla truffa subita da Conte un'inchiesta che porta a Malagò può scuotere la Lega

    Serie A: oggi l'assemblea per i diritti tv, Lotito contrario ai fondi. Dalla truffa subita da Conte un'inchiesta che porta a Malagò può scuotere la Lega

    Da almeno cinque anni la Serie A ha visto innzalzarsi pericolosamente l'indice di indebitamento medio e la pandemia coronavirus non ha fatto altro che aumentare i problemi di gestione delle squadre che, ora, sono davanti all'ennesima battaglia spartiacque sulla voce di bilancio più importante per la salvaguardia del sistema: i diritti tv.

    OGGI L'ASSEMBLEA - Oggi l'assemblea dei presidenti delle 20 squadre di Serie A è chiamata a decidere come gestire i diritti tv del prossimo triennio, ma l'affare potrebbe allargarsi ai prossimi 10 anni se entreranno in corsa alcuni fondi di private equity con una quota del 10% per gestire in proprio la futura vendita dei diritti Tv.

    LOTITO SI OPPONE - Secondo Repubblica così facendo entrerebbero nelle casse dei club 1,5 miliardi di euro, ma la gestione verrebbe affidata a una governance professionale con rappresentanti dei fondi e della Lega lasciando un passo indietro i presidenti delle squadre. Un progetto che promette ricavi altissimi, ma che per passare avrà bisogno del voto di 14 dei 20 presidenti e ce n'è uno in particolare, Lotito, che si sta opponendo cercando di portare a sé il voto di altre 5 squadre. Oltre alla Lazio ci sono Udinese, Verona, Atalanta e Crotone, contrarie mentre è in bilico il Napoli di De Laurentiis.

    L'INCHIESTA - Se passasse la linea del no, l’alternativa sarebbe quella di un ritorno al passato, affidandosi a intermediari, come le cinesi Wanda o Mediapro, che non navigano in buone acque. Un passato che richiama però all'ordine del giorno un'inchiesta della procura di Milano aperta sulla regolarità dell’assemblea di Lega della primavera 2018 che ha portato Gaetano Micciché alla presidenza. L’ipotesi dei pm Paolo Filippini e Giovanni Polizzi, coordinati dall’aggiunto Maurizio Romanelli, è che il verbale dell’assemblea, presieduta da Malagò (indagato per falso), che portò all’elezione di Micciché "per acclamazione" venne alterato.

    LA TRUFFA DI CONTE - C'è però di più perché nei vari collegamenti che stanno uscendo dall'inchiesta che ha portato alla truffa subita dall'allenatore dell'Inter, Antonio Conte è emerso un personaggio della finanza legato a quel Massimo Bochicchio indagato per truffa: Marzio Perrelli. 

    PERRELLI E MALAGO' - Sempre secondo Repubblica Perrelli era il responsabile di Hsbc (la stessa banca citata nei documenti della truffa a Conte). Qui entra in gioco la figura di Malagò che Perrelli conosce fin da bambino e che assolda come senior advisor di Hsbc nonostante le remore di due banker poi costretti a lasciare Hsbc. Nel 2018, anno dell'assemblea sotto inchiesta, Perrelli torna a Roma per lavorare con il calcio e trova un posto da executive vice president di Sky Sport. Malagò e Micciché tentano di proporlo come ad della Lega senza successo, ma in quella primavera la vendita dei diritti tv per il triennio 2018-2021 subisce una pericolosa sbandate passando incredibilmente da Mediapro a Sky con tanto di causa in corso. Mediapro sostiene che la Lega di Micicché e Malagò non sia interveuta a sostenerli, favorendo Sky....
     

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