Serie A in campo nel giorno del lutto per Genova: Salvini contro Micciché
Una decisione sofferta e controversa, destinata inevitabilmente a spaccare l'opinione pubblica e a generare una battaglia di schieramenti. La Lega di Serie A ricorderà a modo suo la tragedia del crollo del Ponte Morandi di Genova con una serie di iniziative volte a raccogliere fondi per le famiglie delle vittime e facendo indossare il lutto al braccio ai calciatori che, a partire dalle 18 di oggi, scenderanno in campo per la prima giornata di campionato. Ecco, il problema per qualcuno è proprio questo, ossia che l'attività calcistica non si fermi a dispetto del fatto che nel nostro Paese sia una giornata di lutto nazionale.
BOTTA E RISPOSTA - Una scelta, quella del presidente Miccichè, di comune accordo con i presidenti e le televisioni, che ha fatto storcere il naso a più di qualcuno. Perchè rimandare soltanto le partire che coinvolgevano le formazioni genovesi, Sampdoria-Fiorentina e Milan-Genoa, e celebrare l'esordio italiano di Cristiano Ronaldo come se nulla fosse? Tra questi, c'è il Ministro dell'Interno Matteo Salvini: "Sarebbe doveroso fermarsi tutti. Non lasciamo sole le squadre genovesi, business e interessi televisivi possono attendere". Dichiarazioni alle quali Miccichè ha prontamente ribattuto, esponendo le sue ragioni e di chi lui rappresenta col suo ruolo: "Abbiamo preso quella che secondo noi era la decisione più equa, nel rispetto dei genovesi che hanno vissuto da vicino la tragedia dei moltissimi tifosi che si erano già mossi acquistando i biglietti e organizzando le trasferte, oltre che degli sponsor e delle televisioni detentrici dei diritti. Il calcio farà la sua parte, come ha sempre fatto in passato per altri disastri, con l'istituzione di un fondo da destinarsi, sentite le istituzioni cittadine".
LE RAGIONI DELLE TV - Perchè alla fine, fanno notare i padroni del calcio italiano, al netto di tutti i discorsi sul rispetto del dolore e sulla sensibilità da manifestare in questi casi, era praticamente impossibile ignorare le rimostranze di chi come Sky Sport (che pure aveva dato la sua disponibilità a far slittare l'intero programma) e DAZN avevano già approntato un palinsesto per i propri abbonati e una strategia di sottoscrizione dei vari pacchetti per questo fine settimana. Senza dimenticare chi, come gli americani di ESPN, hanno recentemente fatto un investimento economico significativo per assicurarsi i diritti della nostra Serie A.
BOTTA E RISPOSTA - Una scelta, quella del presidente Miccichè, di comune accordo con i presidenti e le televisioni, che ha fatto storcere il naso a più di qualcuno. Perchè rimandare soltanto le partire che coinvolgevano le formazioni genovesi, Sampdoria-Fiorentina e Milan-Genoa, e celebrare l'esordio italiano di Cristiano Ronaldo come se nulla fosse? Tra questi, c'è il Ministro dell'Interno Matteo Salvini: "Sarebbe doveroso fermarsi tutti. Non lasciamo sole le squadre genovesi, business e interessi televisivi possono attendere". Dichiarazioni alle quali Miccichè ha prontamente ribattuto, esponendo le sue ragioni e di chi lui rappresenta col suo ruolo: "Abbiamo preso quella che secondo noi era la decisione più equa, nel rispetto dei genovesi che hanno vissuto da vicino la tragedia dei moltissimi tifosi che si erano già mossi acquistando i biglietti e organizzando le trasferte, oltre che degli sponsor e delle televisioni detentrici dei diritti. Il calcio farà la sua parte, come ha sempre fatto in passato per altri disastri, con l'istituzione di un fondo da destinarsi, sentite le istituzioni cittadine".
LE RAGIONI DELLE TV - Perchè alla fine, fanno notare i padroni del calcio italiano, al netto di tutti i discorsi sul rispetto del dolore e sulla sensibilità da manifestare in questi casi, era praticamente impossibile ignorare le rimostranze di chi come Sky Sport (che pure aveva dato la sua disponibilità a far slittare l'intero programma) e DAZN avevano già approntato un palinsesto per i propri abbonati e una strategia di sottoscrizione dei vari pacchetti per questo fine settimana. Senza dimenticare chi, come gli americani di ESPN, hanno recentemente fatto un investimento economico significativo per assicurarsi i diritti della nostra Serie A.