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    Semplici: ‘Amrabat si è evoluto, ma la Fiorentina gioca diversamente dal Marocco. Prenderei Belotti’

    Semplici: ‘Amrabat si è evoluto, ma la Fiorentina gioca diversamente dal Marocco. Prenderei Belotti’

    Questo pomeriggio l’ex allenatore di Spal e Cagliari Leonardo Semplici, durante un collegamento con Lady Radio, ha avuto modo di analizzare la situazione in casa Fiorentina a pochi giorni dalla ripresa del campionato, oltre che a parlare del suo futuro. Queste le sue dichiarazioni:

    “Tre anni alla Fiorentina Primavera sono stati determinanti per me, sia perché ero tifoso della Fiorentina sia per la crescita personale. Le conoscenze che ho fatto, tra Della Valle, Corvino e Macia mi sono servite molto. Vicino ad allenare la Fiorentina? Una volta c’è stato qualcosa, qualche anno fa. Non c’era Corvino. C’è stato un pour parler, ma niente di concreto. Per un fiorentino allenare a Firenze non è semplice. Forse bisognerebbe allenare la Fiorentina e stare a Bologna. Chiaramente, per un tifoso allenare la Fiorentina sarebbe un sogno”.

    Il tecnico ha poi parlato dell’evoluzione calcistica di Sofyan Amrabat: “C’è stata una trasformazione di questo ragazzo, che aveva fatto benissimo giocando in una certa maniera a Verona, dove aveva trovato Juric che giocava un tipo di calcio che metteva in mostra le sue caratteristiche. Qui a Firenze ci sono state incomprensioni di modulo e di posizione, con l’arrivo di Italiano è passato a fare il regista, certamente con caratteristiche peculiari. Poi c’è stato questo Mondiale, in cui ha trovato un’interpretazione più consona alle sue caratteristiche. Era una squadra che spesso attendeva: la riconquista della palla e la ripartenza sono le sue caratteristiche migliori, quindi è stato esaltato da questo tipo di gioco. La Fiorentina cerca invece di fare più gioco, lui deve giocare più rapido, sicuramente ha giocato ottime partite ma non era quello che ha disputato il Mondiale. Torreira era più vicino all’idea classica di un regista, mentre Amrabat è diverso. Italiano però ci ha lavorato sopra: era impensabile veder giocare Amrabat da vertice basso fino all’anno scorso”.

    Ha poi concluso parlando del reparto offensivo della Fiorentina: “Mi auguro che questi mesi siano serviti alla Fiorentina per capire le caratteristiche dei suoi attaccanti. Jovic dovrebbe essere la punta di diamante della Fiorentina. Spero che durante la sosta Jovic si sia calato meglio nella mentalità di Italiano. Cabral lo vedo in difficoltà. Sta anche all’allenatore cercare di metterlo nelle giuste condizioni, ma lo vedo fuori dal gioco di Italiano. Belotti? Lo prenderei. Secondo me è un attaccante che da qui a fine campionato ti può fare gol importanti. E’ un grande finalizzatore, credo uno dei migliori in Italia, chiaro che va supportato per quelle che sono le sue caratteristiche”.

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