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    Sebastiano Esposito: "Al Basilea litigai con l'allenatore ma cacciarono lui. Sento ancora Lukaku, l'ho sfottuto"

    Sebastiano Esposito: "Al Basilea litigai con l'allenatore ma cacciarono lui. Sento ancora Lukaku, l'ho sfottuto"

    • Redazione CM
    Un inizio di stagione da urlo, a conferma che l'apprendistato alla Sampdoria sotto la gestione di Andrea Pirlo ha portato i suoi frutti. Sebastiano Esposito, attaccante classe 2002 di proprietà dell'Inter, si sta distinguendo per l'ottima partenza in Serie A con la maglia dell'Empoli, con cui ha messo a segno due gol e un assist in 7 partite, a cui va aggiunta un altro gol in Coppa Italia. Mister Roberto D'Aversa ha creduto in lui e nel suo indiscutibile talento, lanciandolo dal primo minuto in cinque occasioni e affiancadogli un altro bomber di prospettiva come il milanista Lorenzo Colombo. Dalle pagine de La Gazzetta dello Sport, Sebastiano Esposito ha raccontato il buon momento di forma che sta attraversando.

    Non può mancare chiaramente un passaggio sui difficili inizi e sull'aiuto fondamentale dato dalla famiglia: “Non eravamo certo ricchi. Siamo cresciuti nel quartiere dove la possibilità di sbandare era alta, giocavamo in strada e abbiamo coltivato il sogno. Oggi il campetto lo stiamo sistemando noi tre fratelli (Salvatore, centrocampista dello Spezia, e Francesco Pio, centravanti della squadra ligure, ndr). È giusto così. Papà Agostino ci ha lasciati liberi, ama il pallone e lo vive;  ma non sottovalutate il vero motore, mamma Flavia. Ha fatto tutto e farà diplomare pure me”.

    A proposito del padre, a La Gazzetta dello Sport Sebastiano Esposito racconta anche la sua esperienza di allenatore alla Voluntas di Brescia, società rilevata dalla famiglia del calciatore napoletano: “Prendere la Voluntas è un atto di cuore verso Roberto Clerici che con Roberto Samaden ho avuto al settore giovanile dell'Inter, è un secondo padre”. Sul legame coi suoi fratelli, il giocatore dell'Empoli ha risposto così – col sorriso – alla domanda su chi sia il più forte dei fratelli: “Siamo molto uniti. Salvatore è il più maturo, Pio è bravo, ma non è forte quanto me”.

    Sebastiano Esposito trova lo spazio anche per raccontare alcuni dettagli delle sue due avventure all'estero, prima al Basilea e poi all'Anderlecht: “Ho un carattere fumantino, al Basilea litigai con l'allenatore svizzero, ma poi hanno cacciato lui. All'Anderlecht ho fatto sei mesi, Bruxelles è carina. Sono club organizzati. Per colpa del carattere non mi valorizzavano, l'ho pagato a caro prezzo. Sono permaloso, a volte scontroso, ma sicuro di me stesso. Ma da lì ho avuto la forza di ripartire”. 

    Infine Sebastiano Esposito si concede una battuta sulla sua amicizia con l'attaccante oggi al Napoli Romelu Lukaku, importante nella sua crescita da giovanissimo talento nell'Inter di Antonio Conte: “Lo sento. Poco fa ero a San Giorgio a Cremano e c'era una sua statua enorme. L'ho chiamato. Per sfotterlo naturalmente”.

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