Se Mangia non ricorre ai Primavera, un motivo c'è...
Hernandez lungodegente, Pinilla torturato dagli infortuni, Miccoli non al meglio e Budan in debito di condizione: dopo la recente moria di attaccanti, con Mangia costretto ad arrangiarsi facendo le nozze coi fichi secchi, qualcuno si è chiesto perché l'allenatore del Palermo non abbia cercato di pescare il jolly dalla Primavera.
Probabilmente chi suggerisce l'idea ripensa a quel rigore segnato al Parma da Jara Martinez, il baby paraguaiano che con la sua freddezza lanciò il Palermo verso la semifinale di Coppa Italia. I cannoni di melassa dei media lo innalzarono a nuovo fenomeno, finendo con lo sparare verità premature contro il muro della realtà: oggi Martinez è ai margini della formazione di Beggi e Capodicasa, stressato pure lui, tra l'altro, da qualche infortunio.
L'attacco della Primavera, per adesso, è tutto nei piedi di Zerbo e Bollino. Il primo, che ha già esordito in Europa League grazie ai buoni auspici di Rossi, è un maggio '94, mentre il secondo, mattatore con 10 gol in 11 presenze, è nato addirittura il 31 dicembre dello stesso anno. Mangia, che è tutto fuorché uno sprovveduto e coi giovani ci ha lavorato parecchio tirandone fuori il meglio, ha detto chiaramente che non li utilizzerà contro la Fiorentina.
Non occorre lambiccarsi il cervello per capire il motivo: troppa fama, specie dall'oggi al domani, può bruciarti. O si inseriscono gradualmente - e costantemente - o i giovani è meglio lasciarli nel loro habitat naturale. E poi, diciamocelo chiaramente: due ragazzini, seppur bravissimi, avrebbero tolto le castagne dal fuoco al cospetto di gente scafata come Barzagli, Bonucci e Chiellini?