Mangia si arrabbia, ma a Palermo funziona così
'Se cercate sempre la polemica con Zamparini, poi mi girano le scatole'. Per la prima volta da quando allena il Palermo, Devis Mangia ha perso il suo contagiante sorriso disegnandosi sulla faccia un cipiglio che ancora non gli conoscevamo. Il tecnico di Cernusco sul Naviglio era visibilmente giù: le cinque sconfitte fuori casa su sei e il misero punticino conquistato lontano dal 'Barbera' cominciano ad assumere il peso specifico di un macigno. Conoscendo Zamparini, al giornalista viene quasi fisiologico chiedere quale sia l'umore del presidente dopo un sonante ko come quello di Torino. Un bravo giornalista lo riconosci dalle domande che fa.
È facile anche mettersi nei panni di Mangia, che spesso e volentieri legge di essere in discussione nonostante i 16 punti conquistati con una squadra tutta nuova. È la vita che cambia: dal lavorare con i ragazzi al lavorare con Zamparini, tra i grandi, aumentano i dettagli decisivi, anche fuori dal campo. La psicologia è fondamentale, non meno del sapersi adattare. A Palermo, vuoi o non vuoi, funziona così: puoi avere grandi meriti, ma se non sei suffragato dai risultati la panchina può perdere qualche bullone. E allora ci permettiamo di dare un consiglio al buon Devis: continui a pensare al suo lavoro, che è la cosa più bella da quando è diventato un personaggio di quelli che contano. Tanto quanto quei sorrisi che è in grado di dispensare davanti a telecamere e taccuini.